sabato 9 Agosto 2025
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Tirso, Agrusti: Non stupore, ma cronicità della crisi industriale

La recente mobilitazione indetta dalla CGIL a Muggia, focalizzata sulla difficile situazione della Tirso, ha suscitato in Michelagnelo Agrusti, Presidente di Confindustria Alto Adriatico, una reazione descritta come di “stupore misurato”.
Questo sentimento, tuttavia, non riflette una mancanza di comprensione per le preoccupazioni espresse, bensì una constatazione di come la complessità e la cronicità della crisi siano ormai di dominio pubblico.
La vicenda Tirso, lungi dall’essere un evento improvviso innescatosi il 17 giugno, affonda le sue radici in dinamiche industriali e strutturali che si sono progressivamente aggravate.
Solo a partire da luglio 2024, con la dolorosa constatazione dell’irreversibilità della crisi, Confindustria Alto Adriatico (CAA) e la Regione Friuli Venezia Giulia hanno intensificato il loro impegno, attivando protocolli volti a salvaguardare l’impegno industriale e a tutelare il capitale umano rappresentato dai lavoratori e dalle lavoratrici.

L’approccio adottato, ispirato al cosiddetto “modello Wartsila”, si basa su una sinergia operativa tra Regione, CAA e organizzazioni sindacali, un modello che ha dimostrato la sua efficacia in precedenti vertenze, come l’ultimo caso di U Blox, offrendo soluzioni concrete e innovative.

Questo modello presuppone una collaborazione proattiva e un’analisi approfondita delle potenzialità del territorio, mirata a creare le condizioni favorevoli per un rilancio economico.
Nel caso specifico della Tirso, l’azione congiunta ha comportato l’identificazione di potenziali acquirenti interessati a rilevare l’azienda e garantire la continuità occupazionale.

La Regione ha inoltre stanziato risorse significative per la riqualificazione e l’adeguamento infrastrutturale dell’area industriale, mentre misure di sostegno al reddito sono state attivate per i lavoratori coinvolti.
Agrusti sottolinea che questi interventi non sono stati un semplice atto di cortesia, ma una strategia volta a creare un contesto favorevole alla trattativa tra gli operatori economici, caratterizzata da responsabilità, dedizione e competenza.

La finalità ultima è quella di preservare il tessuto industriale locale e il benessere della comunità.

Il Presidente di Confindustria Alto Adriatico, pur riconoscendo l’impegno profuso, non esclude la possibilità di aver potuto agire in modo più efficace o tempestivo.
Si apre, pertanto, al confronto costruttivo con le organizzazioni sindacali, invitandole a formulare suggerimenti e proposte concrete che possano contribuire a migliorare ulteriormente l’approccio alla gestione delle crisi industriali, perseguendo sempre l’obiettivo primario della salvaguardia del lavoro e dello sviluppo sostenibile del territorio.

La sfida, oggi più che mai, è quella di trasformare le difficoltà in opportunità, rafforzando la collaborazione e l’innovazione come pilastri fondamentali per il futuro industriale della regione.

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