martedì 12 Agosto 2025
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Trieste

Tragedia a Grado: bambina risucchiata in piscina, indagini in corso.

Una tragica vicenda ha scosso la tranquillità di una località balneare: una bambina di soli sei anni, originaria di Trieste e in vacanza con la famiglia a Grado, ha subito un evento spaventoso all’interno di una piscina destinata agli adolescenti, situata all’interno del residence e camping Punta Spin.

L’incidente, che ha visto la piccola risucchiata da un sifone di ricircolo dell’acqua, ha generato un momento di terrore e ha messo a dura prova la prontezza di chi era presente.
La dinamica, ricostruita dalle testimonianze e ora al vaglio delle autorità, indica un cedimento o uno spostamento anomalo della griglia protettiva del sifone, che ha innescato un vortice localizzato.
La bambina, intenta a nuotare nelle vicinanze, è stata inaspettatamente catturata dalla corrente, precipitando al di sotto della superficie.

L’intervento immediato e coordinato del nonno, di due generosi turisti e del bagnino in servizio ha evitato conseguenze ben più gravi.
Grazie alla loro tempestività e al coraggio dimostrato, la piccola è stata estratta e riportata in superficie.
La necessità di cure specialistiche ha reso improrogabile il trasferimento in elicottero all’ospedale Santa Maria la Misericordia di Udine, supportato da un’ambulanza intervenuta sul posto, coordinata dalle centrali di emergenza 112.

Fortunatamente, sebbene l’esperienza sia stata profondamente traumatica e la permanenza sott’acqua abbia superato il minuto, le condizioni della bambina non sono giudicate critiche, e non sarebbe in pericolo di vita.

L’evento ha innescato un’immediata indagine da parte dei Carabinieri della stazione di Grado, che hanno provveduto al sequestro della piscina per bambini del residence camping, al fine di effettuare accertamenti tecnici e verificare la conformità degli impianti e dei sistemi di sicurezza.

L’attenzione si concentra ora sull’analisi delle responsabilità e sull’individuazione delle cause che hanno portato al distacco o allo spostamento della griglia, ponendo l’obiettivo di prevenire il ripetersi di simili situazioni.

La vicenda solleva interrogativi cruciali sulla sicurezza degli impianti natatori, sulla manutenzione e sulla necessità di protocolli di controllo più rigorosi per tutelare la sicurezza dei bagnanti, in particolare dei bambini.

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