Tragedia in montagna: lavoratore precipita dalla seggiovia

Un evento drammatico ha scosso la comunità di Piancavallo, in provincia di Pordenone, ieri pomeriggio, evidenziando la vulnerabilità dell’uomo di fronte alla forza inarrestabile della natura, anche in contesti apparentemente sicuri come quelli delle infrastrutture turistiche montane.

Un lavoratore, trentaduenne residente a Mortara, si è trovato ad affrontare una sequenza di eventi avversi che lo hanno visto precipitare da un’altezza considerevole, riportando lesioni gravissime.
La dinamica dell’incidente, verificatasi intorno alle ore 13:00, si è sviluppata in un contesto meteorologico particolarmente critico.

L’uomo, a conclusione del suo turno presso una baita-ristorante situata in alta quota, stava utilizzando la seggiovia “Tremol Uno” per il rientro a valle.

Una repentina e violenta raffica di vento, tipica delle zone alpine, ha sollevato una rete di protezione installata a scopo di sicurezza in prossimità dell’impianto.

Questa rete, anziché svolgere la sua funzione di mitigazione del rischio, si è inaspettatamente aggrovigliata nello scarpone del lavoratore.

La forza improvvisa e inattesa del vento, amplificata dall’ancoraggio accidentale, ha esercitato una trazione sufficiente a strappare l’uomo dalla seggiovia.
La traiettoria della caduta, purtroppo, lo ha visto scivolare sotto una barra di sicurezza, per poi impattare violentemente contro il cemento di un pilone di supporto, aggravando ulteriormente la gravità delle lesioni.
La caduta, da un’altezza di circa dieci metri, ha lasciato presagire un quadro clinico estremamente preoccupante.
Le condizioni meteorologiche avverse, con venti ancora molto forti, hanno reso impossibile l’intervento immediato dell’elisoccorso, un’opzione che avrebbe potuto accelerare significativamente il trasporto del ferito verso una struttura ospedaliera specializzata.
La squadra di soccorso, operando in condizioni di estrema difficoltà, ha dovuto ricorrere a un’ambulanza per il trasporto d’urgenza all’ospedale di Udine.

Una volta giunto in ospedale, il lavoratore è stato immediatamente sottoposto a un delicato intervento chirurgico, mirato a stabilizzare le sue condizioni e a fronteggiare le lesioni più urgenti.
Un secondo intervento, considerato necessario per affrontare le problematiche residue e procedere alla completa ricostruzione dei tessuti danneggiati, è previsto nelle prossime ore.
L’episodio solleva interrogativi cruciali sulla progettazione e sulla manutenzione delle infrastrutture in alta montagna, sottolineando l’importanza di valutare attentamente i rischi legati alle condizioni atmosferiche e di implementare misure di sicurezza ancora più rigorose per proteggere l’incolumità delle persone.

L’accaduto rappresenta un doloroso monito sulla potenza imprevedibile della natura e sulla fragilità umana.

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