domenica 3 Agosto 2025
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Trieste

Tragico epilogo: la testimonianza rivela il peso di un legame intenso.

La gravità della situazione aveva imposto un intervento immediato.

Questa constatazione, espressa con lucidità nella deposizione di Lorena Venier, madre del defunto Alessandro e suocera di Mailyn, costituisce il fulcro attorno al quale si articola la ricostruzione dei drammatici eventi che hanno portato alla decisione, condivisa con la nuora, di compiere un atto irreparabile.
La testimonianza, esaminata in sede di udienza preliminare dinanzi al Giudice per le Indagini Preliminari di Udine, ha offerto un quadro, seppur parziale, delle complesse e intricate dinamiche familiari che hanno portato a questo tragico epilogo.

L’avvocato difensore di Lorena Venier, il dottor Giovanni De Nardo, pur mantenendo una riservatezza prudente, ha confermato che il movente risiede in una complessa rete di legami affettivi e preoccupazioni che hanno legato profondamente la Venier alla nuora e alla nipote.
Il rapporto, descritto come intenso e protettivo, trascendeva i confini di un mero legame in-law, configurandosi come una sorta di triangolo affettivo dove la sicurezza e il benessere di Mailyn erano percepiti come imprescindibili per l’equilibrio intero del nucleo familiare.

Le ragioni che hanno spinto a considerare un trasferimento forzato in Colombia – un viaggio che, secondo la testimonianza, avrebbe esposto Mailyn a pericoli di incommensurabile entità – suggeriscono un contesto di minacce e preoccupazioni che non emergono immediatamente, ma che si insinuano come un’ombra pesante sulla vita quotidiana della donna.

Questo elemento, cruciale per comprendere la prospettiva dell’imputata, solleva interrogativi significativi sulla natura dei rischi percepiti e sulla reale portata delle minacce, spingendo l’indagine a focalizzarsi sulle possibili fonti di pericolo che gravavano sulla vita di Mailyn.

La decisione, dunque, non può essere interpretata come un atto isolato, ma come la conseguenza di una crescente ansia e di un senso di responsabilità percepita come ineludibile, sebbene tragicamente distorta.

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