L’accordo triennale 2026-2028 siglato tra la Regione e le strutture private accreditate rappresenta un elemento cruciale per il rafforzamento e l’ottimizzazione del sistema sanitario regionale, delineando un modello di collaborazione volto a integrare l’offerta privata con i servizi essenziali garantiti dal Servizio Sanitario Pubblico (SSP).
Come sottolineato dall’Assessore alla Salute, Riccardo Riccardi, questo atto non si limita a un mero contratto di servizi, ma sancisce un approccio strategico per rispondere alle crescenti esigenze di salute della popolazione, perseguendo obiettivi ambiziosi e misurabili.
L’intesa si configura come un investimento mirato alla riduzione delle liste d’attesa, un problema cronico che affligge molte regioni italiane e che impatta negativamente sull’accesso tempestivo alle cure.
Contestualmente, l’accordo mira a contenere la cosiddetta “mobilità sanitaria”, ovvero il fenomeno per cui i pazienti si spostano in altre regioni alla ricerca di prestazioni non disponibili o con tempi di attesa eccessivi nel proprio territorio.
La capacità di trattenerne un numero significativo all’interno della regione Friuli Venezia Giulia non solo alleggerisce il sistema sanitario nazionale, ma garantisce anche una maggiore continuità assistenziale e una migliore qualità della vita per i cittadini.
La peculiarità di questo accordo risiede nella sua oculata gestione delle risorse finanziarie.
La spesa complessiva annuale, indicizzata all’andamento del Fondo Sanitario Regionale (FSR), è fissata al 5,12% della parte corrente, con la possibilità di incrementare questa percentuale fino al 6% per rispondere a specifiche e programmate necessità regionali.
Questa disciplina finanziaria, come evidenziato dall’Assessore Riccardi, si pone in linea di continuità con la politica di gestione responsabile delle risorse pubbliche, evitando incrementi delle soglie di spesa preesistenti e mantenendo un profilo di contenimento dei costi.
Un elemento di rilievo è la comparazione con le politiche di altre regioni italiane.
La percentuale stabilita nel presente accordo si discosta significativamente dai modelli adottati in altre realtà regionali, confermando il primato del sistema sanitario pubblico friulano come principale erogatore di servizi sanitari.
Questa scelta strategica riflette un impegno concreto a preservare l’identità e il ruolo centrale del SSP, garantendo l’accesso universale alle cure e promuovendo un’equa distribuzione delle risorse.
L’approvazione formale da parte della Giunta regionale rappresenta il prossimo passo procedurale, consolidando l’accordo e avviando la sua effettiva implementazione.
L’intesa, in sintesi, non è semplicemente un documento contrattuale, ma uno strumento operativo per migliorare la qualità e l’accessibilità dei servizi sanitari, promuovere l’integrazione tra pubblico e privato e garantire un futuro sostenibile per il sistema sanitario regionale.