Il nuovo numero di “Ies”, la rivista trimestrale dedicata al territorio triestino, si immerge in un viaggio sensoriale e culturale che esplora le radici profonde dell’identità locale.
Lungi dall’essere una semplice vetrina enogastronomica, il magazine offre un’analisi complessa e articolata delle dinamiche socio-economiche che plasmano il paesaggio e le abitudini della regione, dal cuore del Carso alla costa adriatica.
La sezione dedicata ai produttori locali rappresenta il fulcro di questa esplorazione.
Non si tratta solo di presentare prodotti tipici – olio, vino, formaggi, miele – ma di ricostruire le filiere a chilometro zero, tracciando un percorso che va direttamente dal campo alla tavola, valorizzando il rapporto diretto tra chi produce e chi consuma.
Questa scelta editoriale riflette una crescente consapevolezza del valore della sostenibilità, della tracciabilità e della riscoperta di antichi saperi, spesso dimenticati dall’omologazione dei modelli alimentari globali.
Il racconto si dipana attraverso le storie di uomini e donne che, con passione e dedizione, preservano tradizioni secolari, reinterpretandole in chiave moderna.
L’apertura della nuova sede di “Ies” a Zinzendorf, un innovativo spazio collettivo nato dalle rovine di un’antica caserma opicina, simboleggia proprio questo connubio tra passato e futuro, tra memoria e innovazione.
L’attenzione si sposta poi sulla pesca, un’attività che ha subito trasformazioni radicali nel corso dei decenni, intrecciando aspetti economici, ambientali e sociali.
La rivista analizza le sfide attuali, le nuove tecniche, le problematiche legate alla sostenibilità e le opportunità legate alla valorizzazione dei prodotti ittici locali.
Il tema del pane, elemento imprescindibile della cultura gastronomica triestina, viene affrontato con un approfondimento particolare.
L’apertura di nuove panetterie artigianali a Trieste testimonia una rinascita del mestiere, un ritorno alla lievitazione naturale e all’utilizzo di farine macinate a pietra, in contrapposizione all’industrializzazione del processo.
Queste nuove realtà non si limitano a replicare le ricette tradizionali, ma sperimentano nuove combinazioni di sapori e tecniche, creando prodotti innovativi che rispecchiano la creatività e la sensibilità dei nuovi panificatori.
“Ies” non si confina all’interno dei confini amministrativi triestini, ma si estende al Collio, invitando a riflettere sulla visione della cucina e sul profondo legame con la terra di Antonia Klugman, figura di spicco nel panorama gastronomico regionale.
La sua esperienza, fatta di ricerca, sperimentazione e valorizzazione dei prodotti autoctoni, incarna lo spirito di innovazione e la passione che animano l’intero territorio.
Infine, la rivista dedica spazio a ricette che celebrano le specialità locali, non come semplici istruzioni culinarie, ma come veri e propri racconti di storia, tradizione e territorio, un invito a riscoprire il gusto autentico e l’identità culturale di una regione ricca di sorprese e di bellezza.