L’escalation dei costi ricettivi a Trieste, in concomitanza con il concerto di Robbie Williams, solleva questioni etiche e gestionali di stringente rilevanza.
Assistere a tariffe alberghiere che oscillano tra i duemila e i tremila euro a notte, in contrasto con i valori abituali della regione, appare francamente inaccettabile, minando potenzialmente la capacità di Trieste di mantenere un’immagine positiva e attrattiva per i visitatori.
Si tratta di un fenomeno che rischia di compromettere gli sforzi profusi nella promozione turistica del territorio, alimentando un senso di frustrazione che potrebbe dissuadere i turisti dal ritornare.
È impellente intervenire con tempestività per arginare pratiche speculative di questo genere.
Sarà convocato un tavolo di lavoro con l’obiettivo primario di individuare e implementare meccanismi efficaci per escludere dalla fruizione di contributi pubblici soggetti a comportamenti predatori e irresponsabili.
L’accesso a risorse pubbliche deve costituire un privilegio riservato a chi opera nel rispetto dell’interesse collettivo e della sostenibilità del turismo.
L’occasione del concerto di Robbie Williams offre un’opportunità cruciale per riflettere sul tema più ampio dell’overtourism.
Contrariamente a narrative demagogiche e strumentalizzate, che tendono a demonizzare il turismo, è fondamentale riconoscere il suo impatto positivo sull’economia locale.
Il turismo genera ricchezza, stimola l’innovazione, crea opportunità di lavoro e contribuisce a preservare il patrimonio culturale e naturale.
Tuttavia, è innegabile che la gestione del flusso turistico richieda un approccio strategico e responsabile.
Non è necessario creare strutture complesse come osservatori dedicati per comprendere le dinamiche del turismo; è sufficiente applicare buon senso e responsabilità condivisa.
Le istituzioni pubbliche hanno un ruolo cruciale da svolgere nell’elaborazione di politiche turistiche sostenibili, nella regolamentazione dei prezzi e nella promozione di un’ospitalità di qualità.
Allo stesso modo, gli operatori privati, dai gestori di alberghi ai fornitori di servizi, devono agire con etica professionale, evitando di sfruttare la domanda turistica per fini puramente speculativi.
La responsabilità, in ultima analisi, è collettiva e richiede un impegno congiunto per garantire che il turismo rimanga una risorsa preziosa per la regione.