La persistente impasse che affligge il Comune di Trieste ha acceso i toni della polemica, culminando in una conferenza stampa dalla quale il sindaco Roberto Dipiazza e la sua maggioranza hanno espresso profonda frustrazione per l’ostruzionismo che sta paralizzando l’attività consiliare. L’atmosfera è stata descritta come inedita, un blocco istituzionale che, secondo gli esponenti di maggioranza, non si verificava da almeno un quarto di secolo. Al centro della disputa, il progetto della cabinovia che dovrebbe collegare la città con l’altipiano carsico, un’opera infrastrutturale ritenuta strategica per lo sviluppo turistico e la mobilità sostenibile della regione.L’opposizione, tramite una serie di emendamenti e richieste di approfondimento, ha innescato una seduta consiliare fiume, protrattasi in maniera eccessiva e, a detta della maggioranza, irragionevole. Il tempo dedicato all’analisi delle osservazioni, considerato sproporzionato rispetto alla loro rilevanza, ha comportato un ingente dispendio di risorse umane e materiali, gravando significativamente sul personale comunale, impegnato da giorni in una situazione di sovraccarico lavorativo.L’appello alla responsabilità rivolto al centrosinistra sottolinea la preoccupazione di non poter affrontare altre questioni urgenti all’ordine del giorno, bloccate dall’impasse in corso. La denuncia di un approccio ostruzionistico non tollerabile evidenzia una critica più ampia al metodo politico utilizzato dall’opposizione, accusata di anteporre interessi particolari alla gestione efficiente del bene comune. La seduta prolungata, definita inaccettabile, rischia di compromettere la capacità amministrativa e di ritardare l’implementazione di iniziative cruciali per la comunità triestina.L’auspicio di una risoluzione positiva, pur espresso con fermezza, è accompagnato dalla prospettiva di un’azione “a oltranza”, che implica la prosecuzione della discussione fino a quando non si giungerà ad una decisione, senza definire tempi certi. L’intervento dell’assessore al Bilancio, Everest Bertoli, con la sua affermazione categorica sul diritto di una città a non essere ostaggio di blocchi istituzionali, sottolinea la gravità della situazione e la necessità di un cambio di rotta. Si tratta, in sostanza, di un monito all’opposizione affinché abbandoni tattiche dilatorie e contribuisca attivamente al progresso della comunità, altrimenti si rischia di compromettere il futuro stesso di Trieste. La vicenda pone un interrogativo fondamentale sulla dialettica tra controllo democratico e gestione efficiente delle istituzioni, e sulla responsabilità che ogni forza politica ha nei confronti dei cittadini.
Trieste: Impasse in Consiglio, Scontro tra Maggioranza e Opposizione
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