Una lettera anonima, recapitata al protocollo comunale di Udine, ha scatenato un’ondata di preoccupazione e ripercussioni all’interno dell’amministrazione cittadina.
Il destinatario principale è Alessandro Venanzi, vicesindaco, ma l’assessore Ivano Marchiol risulta esplicitamente menzionato come oggetto di una richiesta intimidatoria: dimettersi entro la fine di novembre, pena la minaccia implicita di un inasprimento della situazione.
La rivelazione è stata fatta dallo stesso Venanzi in una conferenza stampa convocata d’urgenza.
Questo episodio si inserisce in un quadro più ampio di escalation verbale e intimidazioni che gravano su Venanzi da circa sei mesi.
In passato, le minacce si erano estese alla sua famiglia, con riferimenti inquietanti nei confronti della figlia minore.
Precedenti attacchi online, caratterizzati da insulti e avvertimenti, avevano prefigurato questa escalation. Nonostante la gravità delle circostanze, il vicesindaco ha espresso la sua determinazione a proseguire il proprio lavoro con la stessa dedizione, sottolineando l’importanza di denunciare sistematicamente tali atti.
“Il linguaggio pubblico è diventato tossico”, ha dichiarato Venanzi, evidenziando come le parole, spesso alimentate da un clima di crescente polarizzazione, possano facilmente sfociare in comportamenti violenti.
Ha inoltre sottolineato come questi toni aggressivi non riflettano i valori del popolo friulano, tradizionalmente incline al dialogo e all’apertura, esortando a preservare questo spirito comunitario.
Ivano Marchiol, assessore destinatario esplicito della richiesta di dimissioni, ha richiamato alla necessità di un abbassamento generalizzato dei toni, promuovendo un dialogo democratico costruttivo e rispettoso.
Ha inoltre condannato il fenomeno del bullismo online e le illazioni diffuse negli ultimi mesi, che hanno raggiunto livelli inaccettabili.
Ribadendo la propria fermezza, ha affermato che nessuno sarà costretto a cedere alle intimidazioni.
Il sindaco Alberto Felice De Toni, insieme all’intera giunta e ai capigruppo consiliari, ha deciso di rendere pubblica la vicenda dopo aver informato le autorità competenti (prefetto e questore), consapevoli della necessità di un segnale chiaro.
Questa decisione sottolinea che l’episodio non è un evento isolato, ma parte di una tendenza preoccupante.
Il sindaco ha ricordato che in passato si sono verificate altre minacce e che l’attacco personale ai singoli assessori è una forma inaccettabile di aggressione alla democrazia.
L’amministrazione comunale ha sottolineato l’importanza di un’azione di coesione e solidarietà per respingere ogni forma di intimidazione e proteggere i propri membri, garantendo la continuità del servizio alla comunità.
L’obiettivo è riaffermare il valore del dibattito pubblico civile e della partecipazione democratica, fondamentali per il benessere della città.







