giovedì 2 Ottobre 2025
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Udine: Presidio Anti-Partita, Scontro tra Organizzatori e Autorità

Un’onda di partecipazione, stimata in maniera discordante tra gli organizzatori (oltre 800 persone) e le autorità (circa 450), ha animato oggi il presidio promosso dal Comitato per la Palestina di Udine.

L’occasione, un chiaro atto di dissenso, è la imminente partita di calcio Italia-Israele, prevista per il 14 ottobre presso lo Stadio Friuli (Dacia Arena), luogo simbolo della discussione.
La manifestazione, descritta dalla Questura come pacifica, si è articolata in un’esplosione di espressione culturale e politica, tra canti tradizionali, balli e cori di protesta.
Gli slogan, ripetuti con forza, hanno denunciato la situazione palestinese e rivendicato un futuro di libertà e giustizia: “La partita non si fa” e “Palestina libera” hanno fatto da eco a un sentimento di profonda indignazione.

Cartelli e striscioni hanno esplicitamente accusato il Governo Meloni di complicità in un presunto genocidio, denunciando un’epoca di impunità che, a detta dei manifestanti, è giunta al termine.
Dalle parole degli esponenti del Comitato per la Palestina è emersa una chiara rivendicazione: l’intenzione di bloccare l’accesso alla nazionale israeliana, motivata dal sostegno che alcuni giocatori avrebbero manifestato all’esercito.
Un messaggio di ostilità e di rifiuto è stato veicolato attraverso uno striscione appeso alla cancellata dello stadio: “Dalle piazze agli stadi, blocchiamo tutto.
Show Israel the Red Card”, affiancato da numerosi cartellini rossi con la scritta “Genocidio”, trasformando simbolicamente l’impianto sportivo in un palcoscenico di protesta.

La mobilitazione non si è fermata con il presidio odierno.
In serata è prevista un’iniziativa di flash mob promossa da professionisti sanitari, un gesto di solidarietà che si replica in diverse città italiane.
Il giorno successivo vedrà nuove azioni di protesta: un presidio davanti alla Prefettura nell’ambito di uno sciopero generale a sostegno della Global Sumud Flotilla per Gaza, e un’iniziativa spontanea, nata e diffusa attraverso i social media, destinata a coinvolgere bambini e famiglie.

Il ritrovo nei pressi delle scuole, con bandiere della pace e palestinesi, culminerà in un trasferimento nella centrale Piazza Primo Maggio, dove si terranno canti, musica, attività di colorazione di striscioni e la costruzione di barchette simboliche che richiamano la Global Sumud Flotilla, un ulteriore atto di sfida e di speranza.

La manifestazione rappresenta un chiaro segnale di crescente preoccupazione e attivismo nei confronti della situazione palestinese.

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