Un’ondata di indignazione e mobilitazione civile si appresta a incrociare il percorso della partita Italia-Israele, in programma a Udine il 14 ottobre.
Un comunicato congiunto, siglato da Comitato per la Palestina Udine, Comunità Palestinese del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, Odv Salaam Ragazzi dell’Olivo, Comitato di Trieste, Bds Italia e Calcio e Rivoluzione, annuncia una nuova azione di protesta, in continuità con la vibrante manifestazione del 14 ottobre 2024 che vide scendere in strada circa tremila persone.
L’iniziativa non si limita a un dissenso contro la presenza della Nazionale israeliana, ma si configura come una presa di posizione netta e inequivocabile contro le politiche governative di Netanyahu, percepite come intrinsecamente legate a pratiche che configurano atti di genocidio.
Il calcio, in questo contesto, non è visto come un mero evento sportivo, ma come un palcoscenico che rischia di normalizzare e legittimare un sistema di oppressione e violenza.
La decisione della Nazionale israeliana di dedicare la recente vittoria contro l’Estonia all’esercito, un gesto interpretato come un’applicita approvazione delle azioni militari contro la popolazione palestinese, ha catalizzato ulteriormente l’indignazione.
Le accuse di crimini di guerra perpetrati contro i civili palestinesi, sia a Gaza che in Cisgiordania, alimentano la richiesta di un’azione di solidarietà e di denuncia.
La mobilitazione non è solo un evento isolato, ma parte di una più ampia campagna di sensibilizzazione e pressione.
L’appello a partecipare alla protesta è stato esteso a livello nazionale e locale, invitando altre realtà e associazioni a unirsi alla causa.
Si auspica una partecipazione ancora più massiccia rispetto all’anno precedente, con l’obiettivo di amplificare il messaggio di rifiuto verso l’occupazione coloniale e le pratiche genocidiarie.
L’azione di protesta si inserisce in un quadro globale di crescente consapevolezza riguardo alla situazione palestinese e alle responsabilità internazionali.
La speranza è quella di promuovere un mondo basato sulla pace, sulla giustizia e sul rispetto dei diritti umani, un mondo in cui le voci dei deboli siano ascoltate e le ingiustizie siano combattute con determinazione.
L’auspicio è che la protesta a Udine possa contribuire a rafforzare questa visione, invitando a un impegno quotidiano e collettivo per la costruzione di un futuro più equo e pacifico.