mercoledì 3 Settembre 2025
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Udine: Protesta Contro Israele, Corteo in Piazza Repubblica

Un grido di dissenso si fa strada attraverso la città di Udine, materializzandosi in un corteo annunciato dal Comitato per la Palestina e da un’ampia rete di associazioni, che si apprestano a contestare la presenza della nazionale israeliana sul campo da gioco.
L’appuntamento è fissato per il 14 ottobre in Piazza della Repubblica, un luogo simbolo che diventerà palcoscenico di un’azione di protesta volta a negare la normalizzazione, un processo ritenuto dalle associazioni promotrici come una forma di accettazione silenziosa del conflitto in Palestina, estendendosi persino al regno dello sport.
L’iniziativa, contraddistinta dalla grafica distintiva realizzata da Zerocalcare, non nasce da un impulso isolato, ma da una crescente frustrazione palpabile tra i membri delle associazioni coinvolte, tra cui Comitato per la Palestina Udine, la comunità palestinese del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia, Calcio e Rivoluzione, Salaam Ragazzi dell’Olivo e Bds Italia.

Queste realtà, in una recente comunicazione, hanno espresso la loro profonda insoddisfazione per le recenti proposte avanzate dalla Figc, che ipotizzava una devoluzione degli incassi della partita Italia-Israele a organizzazioni umanitarie operanti a Gaza o l’implementazione di altri gesti simbolici.

Le associazioni denunciano questa iniziativa come un tentativo tardivo e superficiale di placare le coscienze, un’operazione volta a disinnescare le pressioni provenienti dalle tifoserie e dai sostenitori della causa palestinese, piuttosto che una presa di posizione autentica e concreta.

Il contesto, inoltre, è drammaticamente segnato da quasi due anni di conflitto, ventitrè mesi di violenza ininterrotta che hanno decimato le infrastrutture e le attività della Pfa (Palestinian Football Association), rendendo inaccettabile, a loro avviso, un’azione sportiva che, in qualche modo, legittimerebbe il conflitto.
Le organizzazioni sottolineano come lo sport, e il calcio in particolare, debba incarnare valori di fair play, rispetto e inclusione, principi profondamente in contrasto con la violenza, l’apartheid e l’occupazione militare che affliggono il popolo palestinese.
Viene espressa l’accusa esplicita che la nazionale israeliana stia violando gli statuti della FIFA, un’ulteriore prova, secondo i promotori, della profonda crisi etica che permea il mondo dello sport internazionale.
Il grido di protesta si traduce in un appello chiaro: boicottare la partita Italia-Israele, un incontro valido per le qualificazioni ai Mondiali 2026, e partecipare attivamente al corteo del 14 ottobre, un atto di solidarietà e di denuncia che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica e a richiamare l’attenzione sulla drammatica situazione in Palestina.
L’immagine di Zerocalcare, simbolo di questa mobilitazione, accompagnerà il percorso verso il giorno della partita, un monito costante per non dimenticare e per agire.

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