L’atmosfera a Udine, poche ore dalla contestata sfida tra Paris Saint-Germain e Tottenham Hotspur, valida per la Supercoppa Uefa, è permeata da un’apparente normalità, in contrasto con le aspettative di un’invasione di tifosi.
L’afflusso allo stadio Friuli, a dispetto dei pronostici, si è concluso in modo sorprendentemente graduale, lasciando intendere una partecipazione più controllata e meno massiccia di quanto previsto.
Le autorità di sicurezza, monitorando costantemente la situazione, non hanno riscontrato episodi di particolare rilevanza o segnalazioni di disordini significativi.
Sebbene la presenza di gruppi ultras, rappresentativi delle fazioni più estreme delle due tifoserie, sia inevitabile, il pubblico è prevalentemente composto da famiglie, giovani e bambini, suggerendo un approccio prevalentemente ludico e orientato al divertimento.
Tuttavia, dietro questa facciata di pacifica convivenza, si celano le frustrazioni di alcuni operatori commerciali locali.
I commercianti del centro cittadino, puntando su un’affluenza massiccia, avevano predisposto una vasta scorta di prodotti alimentari e bevande, preparandosi a una giornata di intenso lavoro.
La scarsa affluenza nelle aree dedicate ai tifosi, le cosiddette “fan zone”, si è tradotta in una delusione palpabile, lasciando invenduto un considerevole quantitativo di merci.
Un fattore determinante, che ha contribuito a modellare le modalità di accesso allo stadio, è stato senza dubbio il clima.
Le temperature eccezionalmente elevate registrate durante il corso della giornata hanno indotto la maggior parte dei sostenitori a posticipare la loro presenza nelle aree dedicate, optando per l’accesso diretto allo stadio nelle ore serali, quando il caldo si è attenuato.
L’evento, al di là delle dinamiche prettamente calcistiche, ha offerto uno spaccato interessante sulla gestione di un’occasione di grande risonanza internazionale, mettendo in luce la delicatezza dell’equilibrio tra sicurezza, aspettative economiche e il desiderio di un’esperienza positiva per i tifosi, anche attraverso un approccio più temperato e consapevole rispetto alle passate edizioni di manifestazioni simili.
La sfida, per la città di Udine, è stata quella di accogliere un evento di tale portata, minimizzando i disagi e massimizzando i benefici per la comunità locale, un obiettivo che, a giudicare dalle prime impressioni, sembra essere stato in parte raggiunto, sebbene con alcune inevitabili ombre di delusione per chi aveva scommesso su un’affluenza più massiccia.