Un’insolita sinfonia ha incantato il cuore di Udine, animata da un’orchestra non convenzionale: cinquanta ciclisti-musicisti.
L’evento, più che un semplice concerto, si è configurato come un’esplorazione sonora e urbana, un’immersione in un paesaggio acustico inaspettato, in cui il suono del campanello di bicicletta è stato elevato a strumento privilegiato.
L’itinerario, pensato come un percorso sensoriale, ha tessuto una trama musicale attraverso il centro storico, trasformando luoghi iconici in palcoscenici effimeri.
Il virtuoso del violino e dell’elettronica, Giulio Venier, ha incantato il Velario di Palazzo Garzolini di Toppo Wassermann con una performance che ha fuso tradizione e innovazione.
L’improvvisazione del clarinettista Enrico Sartori, vibrante ed evocativa, ha riempito la galleria Astra di un’atmosfera quasi onirica.
La voce solitaria di Elsa Martin, intensa e suggestiva, ha risuonato nel battistero del Duomo, un contrasto suggestivo tra la sacralità del luogo e la voce umana come strumento principale.
Il percorso non si è limitato a performance musicali.
Un’installazione luminosa ed elettronica, creata dal duo Della Marina e Zucchi, ha trasformato il bunker antiaereo di Piazza Primo Maggio in un ambiente immersivo, dove i suoni dei campanelli si mescolavano a giochi di luce e paesaggi sonori elettronici.
Un’ulteriore proposta originale è stata la “guida all’ascolto” delle topofonie udinesi – luoghi caratterizzati da peculiarità acustiche tali da renderli unici, capaci di attrarre un nuovo tipo di turista, sensibile non solo alla bellezza visiva ma anche alla qualità del suono.
Questa iniziativa, in linea con un turismo esperienziale sempre più ricercato, intende valorizzare il patrimonio acustico della città.
Il culmine dell’esperienza è stato raggiunto sotto gli archi della Loggia di San Giovanni in Piazza Libertà, dove Antonio Della Marina, direttore d’orchestra e meticoloso accordatore dei campanelli, ha guidato una giocosa e corale improvvisazione musicale.
L’evento ha rappresentato un esempio di come la musica, il movimento e l’ambiente urbano possano fondersi in un’esperienza unica, stimolando la creatività e riscoprendo il potenziale espressivo di oggetti comuni come il campanello di bicicletta, trasformandolo da semplice accessorio a voce partecipante in un concerto urbano e contemporaneo.
L’iniziativa ha offerto una nuova prospettiva sulla città, invitando il pubblico a prestare attenzione ai suoni che la compongono e a riscoprire la sua anima sonora.