“Polvere di Dio, Cenere di Silenzio”: Un’Indagine Romanzesca sulla Crisi di Fiducia e le Responsabilità EcclesiasticheLungi dall’essere un semplice romanzo, l’opera di Mariapia Veladiano, “Dio nella polvere”, si configura come una lucida e dolorosa interrogazione morale sulla Chiesa cattolica, un atto d’accusa velato di rabbia e profonda tristezza.
La scrittrice, profondamente radicata nella fede, non esita a sondare le zone d’ombra che avvolgono una delle istituzioni più antiche del mondo, denunciando con coraggio l’omertà e le coperture che hanno permesso la perpetrazione di abusi sessuali su minori perpetrati da membri del clero.
Il libro, presentato a Pordenonelegge, trascende il genere del saggio pur attingendo a dati e statistiche concrete.
Pur non riproducendo fedelmente eventi specifici, l’opera è permeata di una profonda consapevolezza del fenomeno, che si rivela particolarmente virulento in Italia, a dispetto degli sforzi compiuti in altre nazioni – Stati Uniti, Irlanda, Canada, Perù – dove inchieste e provvedimenti hanno contribuito, seppur in maniera parziale, a emergere la verità.
Veladiano identifica due fattori chiave che alimentano il silenzio in Italia: una carenza cronica di giornalismo d’inchiesta, essenziale per illuminare le zone d’ombra, e una presenza massiccia del clero, che spesso si traduce in un tentativo di salvaguardare l’immagine della Chiesa a discapito della giustizia.
La critica più aspramente espressa è rivolta alla politica ecclesiastica, accusata di perseguire la prescrizione dei reati, una strategia che mira a far cadere le responsabilità legali e morali.
L’autrice non si limita a denunciare l’abuso, ma focalizza l’attenzione sulla cultura del segreto che lo protegge.
La Chiesa, secondo Veladiano, dovrebbe schierarsi inequivocabilmente dalla parte delle vittime, offrendo loro supporto, ascolto e un percorso di guarigione, invece di proteggere i colpevoli o relegarli in posizioni marginali.
La priorità deve essere la tutela dei minori, non la preservazione dell’immagine istituzionale.
Un elemento di speranza emerge dalla constatazione che alcune diocesi, come quella di Bolzano Bressanone, hanno intrapreso percorsi virtuosi.
La diocesi in questione, grazie a una ricerca indipendente affidata a uno studio legale svizzero, ha prodotto dati preziosi che ora sono pubblici, dimostrando una volontà di trasparenza e responsabilità.
Questo modello, purtroppo isolato, rappresenta un esempio da seguire, un faro nella nebbia dell’omertà.
“Dio nella polvere” è un grido di speranza, un invito alla Chiesa a una profonda riflessione e a un cambiamento radicale, per riconquistare la fiducia dei fedeli e per tornare a incarnare i valori di giustizia, verità e amore che ne costituiscono il fondamento.
Un cambiamento che non può più essere rimandato, perché, come sottolinea l’autrice, “su questo tema, la Chiesa sta o cade”.







