L’attuale volatilità dei mercati energetici, profondamente segnata dagli eventi geopolitici degli ultimi due anni, sembra destinata a evolversi, sebbene con un’incertezza strutturale. Alessio Lilli, figura di spicco nel settore del trasporto petrolifero e amministratore delegato uscente di SIOT-TAL, società responsabile della gestione dell’Oleodotto Transalpino che connette il porto di Trieste con le raffinerie austro-tedesche, esprime cautela e un’analisi sfumata sulle possibili traiettorie future dei prezzi.Lilli, che nel corso della sua leadership ha guidato il flusso di oltre 753 chilometri di greggio, evidenzia come la crisi energetica globale non sia un fenomeno transitorio, ma un’alterazione profonda del panorama economico, con ripercussioni dirette sui prezzi dei prodotti petroliferici, dell’energia e delle materie prime essenziali per l’industria petrolchimica. La sua esperienza gli permette di comprendere appieno le complesse dinamiche in gioco, che vanno ben oltre la mera offerta e domanda.La domanda cruciale, e fonte di dibattito tra gli esperti, riguarda la persistenza e l’intensità di questi effetti nel medio termine. Un ulteriore fattore di incertezza è rappresentato dalla potenziale escalation dei conflitti in Medio Oriente, regione cruciale per la produzione globale di energia. Un conflitto esteso tra Israele e Iran, ad esempio, potrebbe innescare una spirale di instabilità e interruzioni delle forniture, con conseguenze devastanti sui prezzi.Tuttavia, pur riconoscendo l’influenza determinante delle tensioni geopolitiche, Lilli suggerisce un possibile scenario di inversione di tendenza. Se, contrariamente alle previsioni pessimistiche, si eviterà un’ulteriore escalation militare significativa, le quotazioni potrebbero iniziare a moderarsi e, in alcuni casi, a diminuire. Questa prospettiva, seppur non garantita, sembra più probabile nella seconda metà di luglio, a patto che i fattori destabilizzanti rimangano relativamente contenuti.L’analisi di Lilli integra anche la considerazione del contesto economico globale. Il raffreddamento dei commerci internazionali, la frenata delle economie occidentali e la contrazione della crescita cinese rappresentano ulteriori elementi di pressione al ribasso sui prezzi. La domanda di petrolio, infatti, è strettamente legata alla performance economica globale, e un rallentamento della crescita riduce inevitabilmente il fabbisogno energetico.In definitiva, le previsioni a breve e medio termine rimangono intrinsecamente incerte. La capacità di adattamento ai cambiamenti, la gestione del rischio geopolitico e la flessibilità delle politiche economiche saranno fondamentali per navigare in questo complesso scenario energetico, caratterizzato da una nuova era di volatilità e transizione. La visione di Lilli, frutto di anni di esperienza diretta nel settore, offre una prospettiva pragmatica e ponderata, sottolineando la necessità di un approccio olistico e multidisciplinare per affrontare le sfide del futuro energetico.
Volatilità energetica: Lilli (SIOT-TAL) analizza scenari e rischi.
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