Un’immersione sensoriale radicale, un invito all’esplorazione attiva: è “Architetture Trasparenti”, la mostra d’arte contemporanea che trasforma la maestosa Villa Manin di Passariano (Udine) in un laboratorio di percezione. Dal 8 giugno al 26 ottobre, l’ex residenza dogale si spalanca a sedici installazioni d’artista, opera di un panorama internazionale di creativi, da Robert Irwin a Giulio Paolini, da Jeppe Hein a Gabriel Dawe, ognuno capace di destabilizzare i confini tra realtà e illusione.Più che una semplice esposizione, “Architetture Trasparenti” è un ecosistema artistico progettato per il coinvolgimento totale del visitatore. I curatori – Guido Comis, Linda Carello e Daniele Capra – hanno concepito un percorso che va oltre la contemplazione estetica, stimolando l’interazione fisica e intellettuale con le opere. Come sottolinea Comis, l’obiettivo è “abitare” lo spazio, lasciando che il corpo e lo sguardo ridefiniscano continuamente i propri punti di riferimento in un ambiente fluido e mutevole.La mostra, promossa da Erpac Fvg nell’ambito del programma Go! 2025eFriends, si inserisce nel contesto più ampio di Nova Gorica e Gorizia Capitale Europea della Cultura 2025, incarnando lo spirito di apertura e innovazione che anima questo importante riconoscimento culturale. L’esperienza si dispiega armoniosamente tra la barchessa di levante, il corpo centrale della villa e il parco storico, dove le installazioni dialogano con l’architettura barocca e la natura circostante. Petra Blaisse con il suo “Inside Outside” crea ponti tra interno ed esterno, mentre Christina Kubisch introduce elementi sonori che rimandano al paesaggio invisibile. Le opere di Pae White, Dan Graham (con il suo iconico “Two-Way Mirror Pavilion”), Jeppe Hein (“Double Ellipse”) e le installazioni ambientali di Garutti e Tuttofuoco, già integrate nel parco, contribuiscono a creare un’atmosfera sospesa tra storia e contemporaneità. Accanto alle nuove creazioni, alcune opere storiche vengono rispolverate e reinterpretate, offrendo al pubblico l’opportunità di cogliere l’evoluzione del linguaggio artistico e il dialogo generazionale tra gli artisti. La mostra, aperta al pubblico dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 19, non è semplicemente un evento culturale, ma un’occasione unica per interrogarsi sulla natura della percezione, sulla relazione tra corpo e spazio, e sulla potenza dell’arte come strumento di scoperta e trasformazione. È un invito a perdersi, a sperimentare, e a riscoprire la bellezza nascosta nell’ordinario.
Architetture Trasparenti: Arte, Percezione e Villa Manin
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