Il ventunesimo festival internazionale “èStoria” si è concluso a Gorizia, lasciando un’eredità di riflessioni profonde e un’eco vibrante che ha superato i confini locali. L’evento, amplificato dal ruolo di Gorizia e Nova Gorica come Capitale Europea della Cultura, ha rappresentato un crocevia di prospettive globali, accogliendo un’incredibile congrega di studiosi, scrittori e intellettuali provenienti da Regno Unito, Francia, Spagna, Slovenia, Croazia, Austria, Russia, Stati Uniti, Israele e Turchia. Un vero e proprio pellegrinaggio intellettuale incentrato sulle città, luoghi di memoria, innovazione e, spesso, conflitto.Oltre trecento eventi, che hanno spinto l’affluenza a livelli senza precedenti: ben trentacinquemila spettatori hanno partecipato attivamente, dimostrando un’insaziabile sete di comprensione del passato e del presente urbano. La risonanza online è stata altrettanto notevole, con un impatto sui social media che ha raggiunto più di un milione di account e un tasso di interazione in costante crescita rispetto all’anno precedente.La programmazione si è snodata attraverso una variegata gamma di incontri, dibattiti e presentazioni, tessendo connessioni inaspettate tra Uruk, la leggendaria città sumera, e la frenesia contemporanea di New York; tra la sapienza politica di Atene e le complesse dinamiche di Gerusalemme; tra la grandezza imperiale di Roma e la vibrante identità napoletana, città con una storia millenaria. Un percorso che ha affrontato anche le tragiche realtà del conflitto, come la situazione di Gaza, invitando a un’analisi lucida e spietata delle responsabilità umane.Figure di spicco come Alessandro Barbero, Anna Bikont, Maurizio De Giovanni, Nicola Gratteri, Paulin Ismard, Gilles Kepel, Gad Lerner, Ezio Mauro, Luca Mercalli e Olivier Wieviorka, hanno contribuito a illuminare le sfumature di questa complessa narrazione urbana, stimolando un dialogo costruttivo e offrendo nuove chiavi di lettura per interpretare le sfide del mondo contemporaneo.L’inaugurazione, curata dal ministro della Cultura Alessandro Giuli, ha dato il via a una settimana intensa, arricchita dalla sezione cinematografica “èStoria Film Festival”, che ha premiato la sceneggiatrice Line Langebek Knudsen per “The Girl with the needle”, e dal prestigioso Premio “èStoria”, assegnato al giornalista e scrittore Aldo Cazzullo.Il direttore del festival, Adriano Ossola, ha sottolineato come questa edizione abbia superato ogni aspettativa, non solo per il numero di eventi proposti, ma soprattutto per la capacità di coinvolgere un pubblico vasto e diversificato, attento alla storia locale e alle dinamiche globali. Guardando al futuro, Ossola ha annunciato la XXII edizione, dedicata alle Religioni, un tema delicato e potenzialmente divisivo, ma che il festival si impegna ad affrontare con rigore intellettuale e rispetto per la pluralità delle culture e delle fedi, promuovendo un dialogo aperto e costruttivo per comprendere le radici profonde dell’esperienza umana.
èStoria: Gorizia Capitale Europea della Cultura, un successo globale.
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