Pordenonelegge 2025 si presenta come un invito all’esplorazione, un’affermazione concisa e potente sintetizzata nel motto “amoleggere”.
L’immagine iconica del festival, quest’anno, traduce questo concetto in una composizione visiva evocativa: una bandiera europea che accoglie l’impronta stilizzata di un amo da pesca, un elemento simbolico carico di significato.
L’esca, lasciata all’interpretazione personale, sollecita la curiosità, l’audacia intellettuale e il desiderio di immergersi in un mare di letture stimolanti e prospettive inedite.
Il lancio del festival, avvenuto a Bruxelles, non è casuale.
Rappresenta una dichiarazione di intenti esplicita: porre l’Europa al centro della riflessione culturale e contribuire, con il proprio impegno, al processo di coesione continentale.
Come ha sottolineato Michelangelo Agrusti, Presidente di Fondazione Pordenonelegge.
it, l’Europa necessita urgentemente di un’identità condivisa, di un’integrazione che vada oltre le dinamiche puramente economiche e politiche.
Pordenonelegge, nella sua ventiseiesima edizione, ambisce a essere un attore attivo in questa direzione, proponendo un’esperienza che celebri non solo il libro, ma anche i valori fondanti della democrazia e della libertà di pensiero.
La scelta di adottare la denominazione “Festa del libro e della libertà” riflette questo profondo impegno.
L’immagine del festival, tradizionalmente un elemento distintivo, si tinge dei colori europei, preludio a una città intera che si fa portavoce di questi ideali.
“Amolggere” non è semplicemente un’esortazione alla lettura; è un imperativo che invita a pescare idee, a carpire significati, a liberare la propria voce attraverso la parola scritta.
Significa affermare il diritto inalienabile al pensiero critico, alla dissidenza costruttiva, alla creazione di un futuro condiviso.
In un contesto globale segnato da crescenti tensioni e disinformazione, Pordenonelegge si propone come un baluardo della cultura, un luogo dove la parola è strumento di conoscenza, di dialogo e di emancipazione.
La lettura, in questa prospettiva, si configura come un atto di resistenza, un investimento nel capitale umano e una promessa di un mondo più giusto e consapevole.