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domenica 26 Ottobre 2025

Pordenonelegge 26: Un Concerto per l’Europa, tra fratellanza e futuro.

La conclusione di Pordenonelegge 26 si è materializzata in una celebrazione sonora di portata europea, un’esperienza artistica che ha ampliato i confini dell’evento culturale e ne ha illuminato il significato più profondo.
Il Teatro Verdi di Pordenone ha fatto da cornice a un concerto eccezionale, numero 400 della rassegna, dedicato all’Inno alla gioia di Ludwig van Beethoven, estrapolato dalla sua Nona sinfonia, un’opera che incarna gli ideali di fraternità e speranza universalmente condivisi.

La direzione d’orchestra, affidata al maestro Pinchas Steinberg, ha orchestrato un’impresa musicale ambiziosa, coordinando l’esecuzione simultanea di due formazioni corali e due orchestre: quella del prestigioso Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste e quella dello Slovensko Narodno Gledališce di Maribor, in Slovenia.
Questa unione artistica transfrontaliera non è stata solo un atto di virtuosismo musicale, ma un simbolo tangibile dell’amicizia e della collaborazione tra i popoli, valori fondanti del progetto europeo.
L’entusiasmo del pubblico, testimoniato da un teatro al completo, ha generato un’inattesa estensione dell’evento.

Un vasto palcoscenico allestito all’esterno del teatro, con centinaia di posti a sedere e un sofisticato sistema acustico, ha permesso a un pubblico ancora più ampio di partecipare alla celebrazione.

La proiezione simultanea del concerto sulla facciata del Teatro Verdi ha trasformato l’edificio storico in un imponente schermo, amplificando l’impatto emotivo dell’esecuzione.
Il concerto, intitolato “Concerto per l’Europa.
Omaggio a Go!2025″, ha rappresentato un momento di passaggio simbolico, come ha sottolineato il presidente della Fondazione Pordenonelegge, Michelangelo Agrusti.

L’evento ha sancito la transizione di responsabilità dalla Capitale Europea della Cultura Nova Gorica – Gorizia, che ha lasciato il testimone, alla futura Capitale Italiana della Cultura, Pordenone, che nel 2027 accoglierà questo importante riconoscimento.
Questo passaggio non è solo un trasferimento di onori, ma un’occasione per riflettere sul ruolo della cultura come motore di identità, dialogo interculturale e sviluppo sociale, un investimento nel futuro comune che supera i confini geografici e politici.
La scelta di Beethoven, con il suo inno alla gioia e alla fratellanza, sottolinea l’aspirazione di Pordenone a incarnare questi valori e a contribuire alla costruzione di un’Europa più coesa e consapevole.

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