Pordenonelegge proietta la sua voce, un dialogo culturale transfrontaliero, direttamente nel cuore pulsante dell’Europa, aprendo la sua ventiseiesima edizione con un’inedita cerimonia presso il Parlamento Europeo a Bruxelles. L’evento, a testimonianza dell’impegno del festival verso un’apertura europea e globale, si è svolto in un luogo simbolico, l’edificio dedicato ad Altiero Spinelli, padre fondatore dell’integrazione europea, e ha visto la partecipazione di personalità di spicco come la Presidente Roberta Metsola, dell’eurodeputato Alessandro Ciriani e delle vicepresidenti Pina Picierno e Antonella Sberna.Michelangelo Agrusti, presidente di Fondazione Pordenonelegge.it, e Gian Mario Villalta, direttore artistico, hanno illustrato il programma ambizioso che animerà la città di Pordenone, destinata a diventare Capitale Italiana della Cultura nel 2027. Oltre 350 eventi, un vero caleidoscopio di incontri, presentazioni, workshop e performance, si susseguiranno in cinque giorni, coinvolgendo un parterre di circa 600 protagonisti provenienti da tutto il mondo. Una novità significativa, svelata durante l’incontro a Bruxelles, promette di arricchire ulteriormente l’esperienza festivaliera.L’edizione 2024, con un profondo senso di responsabilità civica, si apre con la presenza di Shirin Ebadi, avvocata e attivista iraniana, insignita del Premio Nobel per la Pace nel 2003. La sua testimonianza, proveniente da un contesto geopolitico complesso e in profonda crisi, pone l’attenzione sulle sfide attuali e sulla necessità di difendere i diritti umani e la libertà di espressione. La sua partecipazione è un atto di coraggio e di speranza, un segnale di solidarietà verso coloro che lottano per la democrazia e la giustizia.Quest’anno, Pordenonelegge si configura come un osservatorio privilegiato sulla realtà contemporanea, analizzando le tensioni e le complessità che caratterizzano il panorama globale. Il tema del dialogo interculturale si declina attraverso la presenza di voci provenienti da aree geografiche e contesti sociali diversi: autori e autrici ucraini, russi, israeliani e palestinesi saranno protagonisti di incontri che, inevitabilmente, affronteranno temi delicati e spesso contrastanti. La parola chiave che guida l’edizione è la pluralità. Pordenonelegge si propone di essere uno spazio di ascolto, di confronto e di comprensione reciproca, un luogo in cui le differenze non rappresentano un ostacolo, ma un’opportunità per arricchire il dibattito e promuovere una cultura della pace e della tolleranza. Il festival aspira a stimolare la riflessione, a generare empatia e a favorire un dialogo costruttivo tra culture e generazioni.
Pordenonelegge a Bruxelles: Dialoghi Europei e Cultura in Movimento
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