Gabriele Salvatores, acclamato regista e interprete di un cinema italiano capace di coniugare impegno civile e ricerca estetica, ha annunciato un nuovo progetto cinematografico ambizioso, un lungometraggio tratto dal romanzo “La variante di Luneburg” di Paolo Mauresing. La rivelazione è avvenuta nell’ambito della presentazione dei cortometraggi vincitori di “Corti senza confine”, un’iniziativa promossa dalla Regione Friuli Venezia Giulia nell’ambito del Go!2025, un evento che ambisce a proiettare il territorio verso il futuro.L’annuncio si inserisce in un percorso creativo che vede Trieste, città di confine e crocevia culturale, diventare un set privilegiato per Salvatores. Già nell’esperienza di “Napoli New York”, il regista aveva scelto la città giuliana per ricreare suggestioni newyorkesi, un’operazione che si ripete ora, confermando l’importanza di Trieste come luogo di respiro internazionale.Il nuovo film, che vedrà l’impiego di un cast internazionale composto da attori italiani e tedeschi, sarà ambientato tra Vienna e Monaco, città che incarnano un’eleganza e una complessità psicologica perfette per l’atmosfera che il regista intende creare. Il lungometraggio si preannuncia un noir sofisticato, intriso di tensione e mistero, il cui fulcro narrativo è il mondo degli scacchi, un universo simbolico ricco di metafore e significati nascosti.Salvatores ha sottolineato come l’ambientazione scacchistica offra una straordinaria risonanza con concetti chiave della psicanalisi. La dinamica tra i personaggi, contrapposti in una sfida che si protrae nel tempo – come evocato dal confronto con “I duellanti” di Ridley Scott – riflette dinamiche di potere, strategie mentali e la ricerca di una vittoria che trascende il semplice gioco. L’immagine del re, figura centrale nel mondo degli scacchi, viene interpretata come un archetipo paterno destinato a essere privato del suo potere, un tema che si intreccia con le complessità delle relazioni umane e le dinamiche familiari.Il romanzo di Mauresing, pubblicato nel 1993 e insignito di prestigiosi premi letterari quali il Premio Giuseppe Berto e il Premio Procida-Isola di Arturo-Elsa Morante, condivide con la celebre “Novella degli scacchi” di Stefan Zweig una profonda riflessione sulla natura del genio, la fragilità dell’intelletto e la potenza dell’inganno. L’opera di Mauresing si configura come un affascinante labirinto di pensieri e strategie, un’indagine sulla natura della competizione e la ricerca della perfezione, che si presta ad essere trasposto in un linguaggio cinematografico ricco di suggestioni visive e sottotesti psicologici. Il progetto di Salvatores promette di essere un’interpretazione cinematografica di grande respiro, capace di esplorare le profondità dell’animo umano attraverso le regole apparentemente rigide di un gioco antico.