sabato 6 Settembre 2025
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Trieste

Tiepolo a Trieste: uno sguardo intimo nel mondo grafico del maestro.

La rinnovata esposizione al Museo Sartorio di Trieste offre una rara opportunità di approfondire il mondo grafico di Giambattista Tiepolo, figura chiave della pittura veneta settecentesca.

Questo prezioso nucleo di disegni, unanimemente riconosciuto tra le collezioni più significative a livello mondiale, testimonia la straordinaria versatilità e l’evoluzione artistica di un maestro capace di sublimare la luce e il colore.
La rotazione periodica dei pezzi, resa necessaria dalla delicatezza dei materiali cartacei e volta a garantirne la conservazione, permette al pubblico di fruire di selezioni sempre nuove, rivelando aspetti differenti del genio tiepolesco.
L’allestimento, curato con sapienza dalla conservatrice Anna Krekic, presenta 43 disegni estratti da un patrimonio di 254 esemplari, suddivisi tra vetrine e cassettiere espositive per ottimizzare la visualizzazione e la protezione.

L’eccezionalità della Collezione Sartorio risiede nella sua capacità di restituire un ritratto intimo del processo creativo di Tiepolo.
Si spazia da studi preparatori meticolosi, che svelano l’approccio del pittore alla composizione, a bozzetti di dettagli decorativi, veri e propri “campioni” di colore e luce.

Particolare interesse suscitano gli studi per soffitti, con le figure miniaturizzate e viste dal basso, che anticipano la monumentale grandiosità delle opere murali.

La collezione non si limita però a documentare la preparazione pittorica; rivela anche un Tiepolo meno formale, incline alla fantasia e al gioco.

Teste di fantasia, caricature acute e personaggi esotici, spesso collegati alle enigmatiche serie di acqueforti *Capricci* e *Scherzi di fantasia*, offrono uno sguardo inedito sulla personalità dell’artista.
La ricchezza della collezione si quantifica in 254 fogli, con la particolarità che 25 di questi presentano disegni su entrambe le facciate, portando il numero complessivo di opere grafiche a 279.

L’attribuzione, quasi unanimemente riconosciuta a Giambattista Tiepolo, lascia spazio a qualche incertezza per alcuni fogli, in cui si ipotizzano le mani dei figli Giandomenico e Lorenzo, aprendo spunti di riflessione sulle dinamiche della bottega e sulla trasmissione del sapere artistico.

Realizzati su carta bianca, utilizzando tecniche diversificate – grafite, penna, acquerello, gessetto nero o rosso – i disegni coprono un arco temporale significativo, dagli anni ’20 del ‘700 fino al 1762, anno della partenza per la Spagna.
Questa cronologia ampia consente di tracciare l’evoluzione della tecnica grafica in parallelo a quella pittorica, testimoniando il passaggio graduale da un linguaggio più tenebroso e drammatico a uno caratterizzato dalla luminosità, dall’eleganza e dalla celebrazione della bellezza.

La mostra, quindi, non è solo un’esibizione di opere, ma un viaggio nella mente e nel talento di un artista che ha saputo definire un’epoca.

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