La situazione presso la Base Aerea USA di Aviano, in Friuli Venezia Giulia, si presenta come un complesso intreccio di implicazioni economiche, politiche e sociali, generato dalla paralisi governativa in corso negli Stati Uniti, il cosiddetto “shutdown”.
I sindacati Uiltucs e Fisascat, rappresentanti dei lavoratori italiani impiegati nella Base, dopo un incontro con il prefetto Michele Lastella, hanno ricevuto conferma dal comando americano: circa 450 dipendenti civili italiani rischiano di non percepire lo stipendio relativo al mese di ottobre.
Questo scenario, apparentemente legato a una dinamica interna alla politica statunitense, produce ripercussioni dirette e significative per centinaia di famiglie italiane.
Il blocco dei finanziamenti federali, originato da una disputa tra il Presidente e il Congresso sul bilancio nazionale, si traduce in un ritardo nei pagamenti a lavoratori civili impiegati nelle basi militari all’estero, inclusa quella di Aviano, un punto strategico per le operazioni militari statunitensi in Europa.
La precarietà economica che incombe su questi lavoratori italiani non è solo un problema di mancato pagamento di uno stipendio, ma incide profondamente sulla loro capacità di sostenere le necessità primarie, di onorare impegni finanziari e di mantenere la stabilità familiare.
La questione solleva, inoltre, interrogativi più ampi sul ruolo e sulla condizione dei lavoratori locali impiegati in strutture militari straniere, spesso in una posizione di vulnerabilità economica e giuridica.
A seguito dell’incontro con il prefetto e del feedback ricevuto dal comando americano, si è tenuta un’assemblea con le maestranze, durante la quale sono state discusse e concordate azioni di protesta volte a sensibilizzare l’opinione pubblica e a sollecitare interventi concreti.
Le organizzazioni sindacali hanno lanciato un appello accorato alle istituzioni locali, regionali e nazionali, chiedendo un impegno attivo per risolvere l’impasse e tutelare i diritti dei lavoratori.
L’auspicio è che le autorità italiane possano attivare canali diplomatici e negoziazioni con le controparti americane per sbloccare la situazione e garantire il diritto al lavoro e al sostentamento di questi lavoratori.
La vicenda sottolinea la necessità di rafforzare la protezione sociale e il supporto economico per i lavoratori impiegati in contesti internazionali, spesso esposti a fluttuazioni politiche ed economiche imprevedibili.







