La situazione di congestione che affligge il valico di Fernetti, pressi Trieste, e che si è acutizzata a seguito della chiusura temporanea del tratto autostradale H4 in Slovenia, impone una revisione radicale delle strategie di gestione del traffico pesante.
La mera reazione agli eventi, tipica di un approccio emergenziale, si è dimostrata inefficace nel mitigare le criticità e sta penalizzando in modo significativo l’intero sistema della logistica e dei trasporti regionali.
È imprescindibile, pertanto, l’adozione di un modello di programmazione del flusso dei mezzi pesanti strutturato e prevedibile, mutuato dalle prassi virtuose già implementate in altri Paesi europei.
Questo significa definire giornate “rosse” a monte, individuando quelle caratterizzate storicamente da picchi di transito, come il lunedì e il martedì, e predisponendo protocolli specifici per gestirle.
L’imprevedibilità delle misure applicate fino ad ora, affidate a interpretazioni discrezionali, alimenta incertezza, costi imprevisti e ritardi per tutti gli operatori.
Pur accogliendo con una certa riserva i primi interventi derivati dall’incontro in Prefettura, la Federazione Autotrasportatori Italiani del FVG (FAI) sottolinea come le attuali soluzioni, seppur con un impatto positivo, non risolvano in modo equo il problema.
Le migliorie strutturali, come l’asfaltatura del piazzale e la creazione di corsie dedicate, favoriscono principalmente il transito dei mezzi esteri, lasciando in secondo piano le esigenze specifiche degli autotrasportatori locali, i quali, operando su percorsi più brevi, subiscono in maniera più diretta gli oneri economici e i disagi temporali derivanti dalla congestione.
L’introduzione di una corsia Telepass dedicata ai mezzi pesanti al casello di Lisert rappresenta un passo avanti, sebbene l’infrastruttura complessiva appaia ancora insufficiente a gestire i volumi di traffico.
Il vero nodo, tuttavia, risiede nella mancanza di coinvolgimento diretto degli operatori del settore nei processi decisionali.
La profonda delusione espressa dagli autotrasportatori per l’esclusione dal tavolo tecnico in Prefettura evidenzia una carenza di dialogo e una sottovalutazione del ruolo cruciale che il settore privato riveste nella risoluzione di queste problematiche.
È fondamentale che la Prefettura, in collaborazione con le autorità competenti e gli stakeholder del settore, promuova una consultazione ampia e costruttiva, finalizzata a definire un piano di gestione del traffico pesante integrato, che tenga conto non solo delle esigenze di fluidità del transito, ma anche delle peculiarità del tessuto economico e produttivo regionale.
Solo attraverso un approccio partecipativo e una visione strategica a lungo termine sarà possibile garantire un sistema di trasporto efficiente, sostenibile e al servizio dell’intera comunità.
Inoltre, l’analisi dei dati relativi ai flussi di traffico, lo studio di soluzioni alternative di percorso e l’implementazione di tecnologie avanzate di monitoraggio e gestione del traffico potrebbero contribuire a ottimizzare ulteriormente la situazione e a prevenire future crisi.