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martedì 11 Novembre 2025

Crociere a Trieste: tra economia, sostenibilità e nuove sfide

L’impatto delle crociere su Trieste rappresenta un nodo complesso, un intreccio di opportunità economiche e sfide socio-ambientali che richiedono una riflessione approfondita.
Nonostante una prevista diminuzione delle presenze rispetto al 2024 – si stima una chiusura dell’anno con circa 450.000 crocieristi, a causa anche della riduzione di 13 navi – il settore continua a generare un significativo indotto occupazionale, stimato in circa 70 persone per ogni nave in banchina, con benefici diretti per tassisti, servizi di NCC, ristorazione e strutture ricettive.
L’analisi del contributo economico di ogni singolo crocierista, seppur con stime variabili tra 50 e 100 euro di spesa in loco, sottolinea la sua rilevanza per l’economia locale.

Tuttavia, la crescita del turismo da crociera, pur trainante per l’occupazione giovanile, ha innescato dinamiche problematiche, come evidenziato dalla presidente dell’Ordine degli Architetti di Trieste, Graziella Bloccari.
La trasformazione di numerosi appartamenti in residenze turistiche, supportata da un incremento degli affitti documentato in alcuni casi fino al 38%, ha progressivamente ridotto la disponibilità di alloggi a lungo termine, creando una polarizzazione del mercato immobiliare e un conseguente sovraffollamento del centro storico.

Questa situazione configura un’anomalia che distorce il tessuto sociale e commerciale, erodendo la vivibilità urbana e alimentando disuguaglianze.
Il tema della sostenibilità, in particolare sotto il profilo ambientale, emerge come un elemento cruciale per il futuro.

L’implementazione del “cold ironing”, ovvero l’elettrificazione delle banchine per ridurre le emissioni delle navi durante la sosta, rappresenta un passo avanti, seppur tardivo, verso un modello di turismo più responsabile.

È imperativo che l’Autorità di Sistema Portuale acceleri l’attuazione di questa infrastruttura e che si investa in soluzioni innovative per mitigare l’impatto acustico e atmosferico delle navi.
La discussione non dovrebbe concentrarsi sulla demonizzazione del turismo, ma piuttosto sulla necessità di una sua gestione oculata e strategica.
È fondamentale diversificare i flussi turistici, valorizzando itinerari alternativi e meno congestionati, per decongestionare il centro storico e distribuire i benefici economici su un territorio più ampio.

Inoltre, occorre implementare politiche abitative che proteggano i residenti dall’aumento degli affitti e garantiscano l’accesso a alloggi dignitosi e accessibili, preservando così l’identità e la coesione sociale della comunità triestina.
La sfida, quindi, risiede nella capacità di conciliare lo sviluppo economico con la tutela del patrimonio culturale, ambientale e sociale, garantendo un futuro sostenibile per Trieste e i suoi abitanti.

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