Il primo semestre del 2025 segna un’accelerazione significativa per l’export del Friuli Venezia Giulia, registrando un incremento del 6,6%, un dato che si staglia con forza rispetto alla media nazionale (+2,1%) e che riflette una dinamica economica regionale caratterizzata da resilienza e capacità di adattamento.
A trainare questa performance positiva sono, in particolare, la cantieristica navale, con un’impennata del 35,8%, e il settore dei macchinari, che cresce dell’8,8%, indicatori di una specializzazione produttiva di alto livello e di una forte competitività sui mercati internazionali.
Gli Stati Uniti consolidano il loro ruolo di secondo partner commerciale più importante per il FVG, assorbendo il 17,6% dell’export regionale.
Questo risultato è il frutto di una domanda robusta per prodotti di eccellenza come la nautica di alta gamma – emblema del Made in Italy – e per i macchinari strumentali, che testimoniano l’abilità delle imprese friulane e veneziane di offrire soluzioni tecnologiche avanzate.
L’analisi presentata dall’Osservatorio sull’economia del FVG, presso la Camera di Commercio Pordenone-Udine, contrasta con le narrazioni allarmistiche generate dalle recenti tensioni commerciali.
Come sottolinea il presidente dell’ente camerale, Giovanni Da Pozzo, “la realtà è più solida della narrazione” e il mercato statunitense si conferma un punto di forza cruciale per l’export regionale, misurando la capacità delle imprese di navigare in un contesto globale in continua evoluzione.
Elisa Qualizza, responsabile del Centro studi camerale, ha evidenziato come, al di là delle incertezze internazionali, i dati del FVG mostrino una performance superiore alla media nazionale, con una ripresa significativa del tessile e dell’abbigliamento (+17,8%) e del settore food e beverage (+8,3%), settori tradizionali che recuperano terreno grazie a un focus sulla qualità e sull’innovazione.
L’economista Marco Martella, già direttore della sede di Trieste della Banca d’Italia, ha osservato che l’economia regionale non si limita a reagire, ma dimostra una proattività e una capacità di adattamento che la rendono particolarmente competitiva.
La struttura industriale del FVG appare dunque in grado di rispondere efficacemente alle trasformazioni del panorama commerciale mondiale, cogliendo opportunità e mitigando i rischi.
Sergio Bini, assessore regionale alle Attività produttive, ha confermato l’importanza di questo primo semestre, sottolineando i segnali positivi provenienti dagli Stati Uniti.
Questi dati consolidano la percezione di un sistema produttivo robusto e attrattivo per gli investimenti, capace di generare ricchezza e crescita per l’intera regione.
La capacità di un’economia regionale di trainare l’intero paese, infatti, spesso va al di là delle semplici statistiche, incarnando una storia di resilienza, innovazione e impegno costante.







