L’industria navale sta affrontando una trasformazione epocale, con l’utilizzo dell’idrogeno in cima alla lista delle priorità. Tuttavia, si tratta di un processo complesso e costoso che richiede infrastrutture di approvvigionamento avanzate e una disponibilità del combustibile sufficiente per garantire la sicurezza e l’affidabilità delle rotte marittime.Fincantieri è tra i principali attori in questa rivoluzione tecnologica, avendo già intrapreso un cammino di industrializzazione dell’idrogeno. La società si è unita alla Viking per annunciare la prima nave da crociera alimentata a idrogeno al mondo, che sarà denominata “Viking Libra”. Quest’ultima farà uso dello stoccaggio dell’idrogeno a bordo sia per la propulsione che per la generazione di energia elettrica.L’unità è attualmente in costruzione nello stabilimento Fincantieri di Ancona, con una consegna prevista entro la fine del 2026. La “Viking Libra” sarà equipaggiata con un innovativo sistema di propulsione a idrogeno combinato con celle combustibili avanzate, in grado di generare fino a 6 megawatt di potenza.Contemporaneamente, Fincantieri sta sviluppando una serie di soluzioni tecnologiche complementari per la transizione energetica. Tra queste ci sono le navi “methanol-ready”, ovvero quelle che hanno la possibilità di essere alimentate sia da metanolo che dai combustibili tradizionali e biofuel, con consegne previste a partire dal 2027.Il manager di Fincantieri ha inoltre enfatizzato l’opportunità offerta dalle nuove tecnologie nucleari come opzione di medio termine per la decarbonizzazione del settore marittimo. Questo quadro di innovazione è destinato a rivoluzionare il panorama industriale e tecnologico della nave da crociera, facendo passi significativi verso un futuro più sostenibile e rispettoso dell’ambiente.
L’industria navale affronta la rivoluzione del decarbonio: Fincantieri si mobilita con l’idrogeno come pietra angolare della propulsione.
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