sabato 6 Settembre 2025
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Manifattura Udinese: crescita fragile, futuro tra incertezze e speranze.

Il secondo trimestre del 2025 ha delineato un quadro complesso per il tessuto manifatturiero della provincia di Udine, caratterizzato da una fragile tenuta e una reattività parziale alle dinamiche economiche globali.

L’analisi congiunturale redatta dall’Ufficio Studi di Confindustria Udine rivela una crescita puntuale della produzione industriale dello 0,7% rispetto ai tre mesi precedenti, un segnale incoraggiante che contrasta con la contrazione annuale del -2,4% rispetto al secondo trimestre del 2024.

Questa discrepanza evidenzia una persistente difficoltà nel superare le sfide ereditate dai periodi precedenti, nonostante gli sforzi di adattamento e le iniziative intraprese dalle imprese locali.

Analogamente, le vendite mostrano un andamento ambivalente: un incremento del 2% su base congiunturale si scontra con un decremento tendenziale del -2,4%, riflettendo una domanda estera ancora incerta e sensibile alle fluttuazioni del mercato globale.

L’utilizzo degli impianti industriali registra un lieve miglioramento, attestandosi al 77%, un aumento rispetto al 75,2% del primo trimestre, indicando una maggiore capacità produttiva attivata.
Sul fronte occupazionale, si osserva una stabilizzazione con un modesto incremento dello 0,5%, un dato che testimonia la capacità del settore di assorbire la domanda di lavoro, seppur con margini limitati.

Le prospettive future, tuttavia, sono avvolte da una cautela diffusa.

Le principali fonti di preoccupazione si concentrano sulle tensioni del commercio internazionale e l’aumento dei dazi doganali, con particolare riferimento al mercato statunitense, cruciale secondo sbocco per le esportazioni dopo la Germania.
Questa incertezza geopolitica e commerciale pesa sulle strategie aziendali e limita gli investimenti a medio-lungo termine.
“Ci troviamo ad affrontare un intricato labirinto di sfide, profondamente interconnesse,” commenta Luigino Pozzo, Presidente di Confindustria Udine.

“Nonostante ciò, il panorama globale offre anche opportunità significative.
La resilienza dimostrata dalle nostre imprese, frutto di investimenti mirati in innovazione, sostenibilità e sviluppo delle competenze, costituisce un fattore cruciale per rafforzare la competitività.

I dati congiunturali, pur indicando una crescita modesta, confermano una solida base occupazionale e una capacità di adattamento che ci contraddistingue.
“Pozzo sottolinea con forza la necessità di una radicale revisione delle politiche europee: “Il nostro sistema produttivo sta dimostrando una notevole capacità di resistenza, ma da solo non è sufficiente.

Il settore pubblico europeo ha mostrato ritardi significativi nella risposta alle sfide attuali.

È imperativo che si delinei una politica industriale europea robusta, capace di sostenere la competitività delle imprese, rafforzare la difesa comune, promuovere la transizione energetica e incentivare la ricerca strategica.
“La visione del Presidente di Confindustria Udine è chiara: “Aspiriamo a un’Europa protagonista, non un’entità passiva e marginale, in grado di guidare il futuro del continente e di garantire la prosperità delle sue imprese e dei suoi cittadini.
” Si auspica un cambio di paradigma, che valorizzi il ruolo dell’industria come motore di crescita e innovazione, e che promuova una maggiore coesione e solidarietà all’interno del contesto europeo.

La sfida è ambiziosa, ma la resilienza e l’ingegno delle imprese udinesi sono pronti a contribuire attivamente a questa trasformazione.

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