L’Europa è chiamata a rispondere alle violenze in corso a Gaza con una voce forte e chiara.
Non possiamo più tollerare lo status quo di assedio che sta uccidendo centinaia di persone, tra cui bambini, donne e uomini innocenti.
È arrivato il momento per l’Unione Europea di agire con coraggio e determinazione, facendo sentire la sua voce in modo chiaro e deciso.
È impossibile non essere colpiti dalle storie di sofferenza e resistenza dei giornalisti palestinesi che continuano a lavorare nonostante il pericolo.
Wael Al-Dahdouh, vincitore del Premio Terzani 2025, è un esempio eccellente di coraggio e dedizione al lavoro della verità.
Nonostante la perdita della moglie e dei tre figli sotto le bombe, continua a fare il suo lavoro con passione e determinazione.
La sua missione di giornalista è una chiamata alle armi per l’Europa, che deve fare sentire la sua voce in favore dei diritti umani.
È tempo di agire, non solo con parole, ma anche con azioni concrete.
L’Unione Europea ha un ruolo importante da giocare nel promuovere la pace e la stabilità in quella regione.
È inaccettabile che l’Europa sia rimasta silenziosa fino ad ora, mentre Gaza è stata assediata per mesi.
È tempo di rompere il silenzio e di agire con coraggio.
I giornalisti palestinesi stanno pagando un prezzo altissimo, non solo per la loro professione, ma anche per i loro diritti fondamentali.
L’assalto indiscriminato alle civili è una violazione dei diritti umani più basilari.
È tempo che l’Unione Europea si attivi per porre fine a questa tragedia e aiutare gli sventurati di Gaza.
La solidarietà europea è necessaria, come la volta precedente con l’Ucraina.
Non possiamo abbandonare le persone in un momento così difficile.
La situazione a Gaza è drammatica: 2.
400.
000 persone intrappolate in un territorio così piccolo senza aiuti umanitari da oltre 70 giorni, ospedali e scuole colpiti, carestia usata come arma di guerra.
I giornalisti stanno subendo la stessa sorte dei civili, uccisi, feriti e arrestati solo per il fatto di fare il loro lavoro.
L’Europa non può permettere che le violenze in corso a Gaza continuino indisturbate.
È tempo per agire con un’unica voce forte e chiara per fermare i crimini contro l’umanità e i diritti umani in quella regione.