Un corteo vibrante di circa cinquanta persone si è radunato questo pomeriggio dinanzi alla sede della Rai Friuli Venezia Giulia a Trieste, testimoniando un atto di profonda solidarietà verso Sifrido Ranucci, la sua famiglia e l’intero team di Report.
L’iniziativa, promossa congiuntamente dai Comitati Direttivi Redazionali delle redazioni di lingua italiana e slovena, ha assunto i tratti di un chiaro segnale di unità, trascendendo le divisioni linguistiche e professionali in un momento di difficile complessità.
La manifestazione non si è limitata a una mera espressione di vicinanza; è stato un momento di riflessione sulla libertà di informazione, il ruolo cruciale del giornalismo d’inchiesta e le sue implicazioni nel contesto di un sistema mediatico sempre più vulnerabile a pressioni esterne.
I manifestanti, un mosaico di voci e professioni, hanno compreso dipendenti Rai, figure chiave del panorama sindacale, rappresentanti istituzionali di spicco – tra cui il vicepresidente della Regione, Francesco Russo – e cittadini comuni, animati da un profondo senso civico e dalla preoccupazione per il futuro del servizio pubblico.
Il corteo ha articolato un messaggio esplicito: il silenzio non è un’opzione.
Molti tra i presenti hanno sollecitato con forza un’intensificazione della mobilitazione, auspicando una serie di iniziative programmate nei prossimi giorni.
L’obiettivo non è solo quello di sostenere Sifrido Ranucci e la redazione di Report, ma anche di riaffermare i principi fondamentali che guidano il giornalismo indipendente e la responsabilità sociale dell’informazione, valori imprescindibili per la salvaguardia della democrazia stessa.
La presenza di esponenti politici locali ha sottolineato l’importanza di un impegno istituzionale a tutela dei giornalisti e della libertà di stampa, un dovere che va oltre le logiche di partito e si radica nel bene comune.
La richiesta di un dibattito aperto e trasparente sulle dinamiche che hanno portato a questa situazione è stata percepita come una priorità assoluta, al fine di prevenire che simili episodi si ripetano in futuro e di garantire un ambiente di lavoro sicuro e indipendente per tutti i giornalisti.






