La recente partita contro l’Udinese, conclusa con un gol contestato nell’ultimissimo minuto, ha riacceso un sentimento di profonda frustrazione all’interno del club biancoceleste.
L’episodio, sollevando un vortice di polemiche legato a un presunto fallo di mano, non rappresenta un evento isolato, ma l’apice di una spirale di decisioni arbitrali percepite come sistematicamente sfavorevoli.
Il club, pur riconoscendo l’onestà intellettuale e la complessità del lavoro degli arbitri, non può ignorare la ricorrenza di interpretazioni discutibili che impattano direttamente sul percorso della squadra.
Non si tratta di una mera questione di fortuna o sfortuna, ma di un accumulo di episodi che, sommati, alterano l’equilibrio della competizione.
La richiesta di rispetto, avanzata con una nota ufficiale, non è un atto di arroganza, ma un appello alla coerenza e all’uniformità di giudizio.
Si chiede non una tutela a prescindere, ma l’applicazione imparziale delle regole, con la dovuta attenzione ai dettagli e al contesto specifico di ogni azione.
L’impatto di queste decisioni non si limita al campo da gioco: si traduce in perdite economiche tangibili per il club, legate a risultati compromessi e a una classifica penalizzata.
Al di là degli aspetti puramente economici, l’amarezza è alimentata dal profondo senso di ingiustizia provato dalla tifoseria.
I sostenitori, che con la loro passione, il loro sostegno incondizionato, e i loro sacrifici economici sostengono il club in ogni momento, si sentono penalizzati in modo ingiusto.
La loro fede, il loro impegno, la loro dedizione sono messi a dura prova da una serie di circostanze che appaiono incomprensibili.
Il club si impegna a perseguire ogni canale istituzionale per tutelare i propri diritti e garantire un trattamento equo.
La speranza è che si possa ristabilire un clima di trasparenza e correttezza, in cui l’abilità, il talento e la dedizione dei giocatori possano esprimersi appieno, senza essere compromessi da fattori esterni.
La giustizia sportiva, come quella civile, deve essere percepita come imparziale e accessibile a tutti, affinché la passione per il calcio possa continuare a essere un elemento positivo nella vita di milioni di persone.






