08 dicembre 2024 – 19:13
Il debutto trionfale de ‘La Forza del Destino’, capolavoro di Giuseppe Verdi, ha dato inizio alla stagione 2024-25 della Scala di Milano, accolta dal pubblico con oltre 12 minuti di applausi scroscianti, grida di plauso e richieste di saluti per tutti gli artisti: Anna Netrebko (Leonora), Ludovic Tézier (Carlo), Brian Jagde (Alvaro), Vasilisa Berzhanskaya (Preziosilla), Alexander Vinogradov (Padre Guardiano) e Marco Filippo Romano (Melitone). Il direttore d’orchestra Riccardo Chailly e il maestro del coro Alberto Malazzi hanno ricevuto calorosi applausi, così come il regista Leo Muscato. Tra gli entusiastici riconoscimenti si sono uditi anche alcuni fischi rivolti a Netrebko, nonostante sia stata una delle voci più acclamate. L’evento è stato definito una vera “festa di Sant’Ambrogio”, con la presenza delle più alte cariche istituzionali tra cui il presidente del Senato Ignazio La Russa e il ministro della Cultura Alessandro Giuli nel palco principale. Anche Liliana Segre, sostituta eccezionale del Presidente Mattarella impegnato a Parigi per la riapertura di Notre Dame, era presente accanto al sindaco Giuseppe Sala, al presidente della Regione Attilio Fontana e al ministro Alessandro Giuli. Nomi illustri della cultura e dello spettacolo come Mario Monti, Emma Marcegaglia, Pierfrancesco Favino, Placido Domingo e Achille Lauro hanno contribuito a rendere l’atmosfera ancora più vibrante.I quattro atti dell’opera immaginati da Verdi come quattro giorni separati da lunghi intervalli narrano una storia epica di guerra, amore e morte che Muscato ha saputo trasporre senza interruzioni su una singola struttura scenica rotante che accompagna i personaggi nel loro destino inesorabile. Quest’anno il pubblico milanese ha potuto percepire la vicinanza dei temi trattati da Verdi alle sensibilità contemporanee: la condanna della guerra rappresentata in modo incisivo da Muscato attraverso le epoche storiche fino ai conflitti attuali.Oltre alla denuncia della guerra, ‘La Forza del Destino’ affronta anche il tema del patriarcato che segna irrimediabilmente le vite dei protagonisti: Leonora sotto il controllo oppressivo familiare vive nell’autorimprovero dopo un tragico evento; Alvaro cerca redenzione sul campo di battaglia prima di abbracciare la vita religiosa; Carlo ossessionato dalla vendetta consuma la sua esistenza nella ricerca disperata di giustizia. La fede religiosa permea le azioni dei personaggi che trovano conforto nella speranza di un mondo dove regni la pace.Un capolavoro che Chailly definisce un vero zibaldone per la sua ricchezza caleidoscopica e Verdi arricchisce con una sinfonia iniziale che emoziona i pubblici internazionali.