Manifestazione contro l’occupazione israeliana e in sostegno dei diritti palestinesi: un simbolico gesto di disobbedienza civile nell’Aula Magna della Università degli Studi di Torino.La mattina di una giornata come tutte le altre, ma non per i collettivi universitari Pro Pal che hanno scelto questo momento per manifestare la loro opposizione all’occupazione israeliana della Palestina. Una ventina di attivisti si sono recati al Rettorato di Torino, sede dell’amministrazione universitaria, con un preciso obiettivo: esprimere in modo chiaro e deciso il proprio dissenso.Dopo essere entrati nella sede dell’Università, attraverso l’ingresso principale situato nel cuore della città, gli attivisti si sono spostati verso la parte posteriore del Rettorato che dà sul cortile interno. E là, per tutti a vedere e sentire, hanno srotolato una bandiera della Palestina, un simbolo di solidarietà e sostegno ai popoli oppressi.In contemporanea è stata accesa anche la bandiera rossa con il logo di Intifada Studentesca, segnale distintivo dell’occupazione da parte degli studenti che si sono opposti all’autorità dell’amministrazione. Era un modo per ricordare agli studenti di Torino l’impegno profuso lo scorso anno nella manifestazione contro la dittatura della sicurezza e in difesa dei diritti universitari.Durante la breve manifestazione, sono stati anche accesi alcuni fumogeni, con il chiaro intento di dare visibilità all’evento. Gli organizzatori, però, non hanno voluto spingere troppo lontano gli eventi e hanno deciso di limitare le manifestazioni esterne alla sede.La decisione di entrare nel Rettorato è stata presa in un momento particolarmente delicato, in cui le tensioni fra il rettore Stefano Geuna e gli studenti stanno crescendo. Anzi, se si pensa ai fatti accaduti lo scorso anno con l’occupazione da parte di Intifada Studentesca che è durata oltre un mese.Quella manifestazione fu un episodio storico in cui i giovani hanno chiesto il diritto all’autonomia e alla partecipazione ai processi decisionali, facendo sentire la propria voce in maniera forte e decisa. E se i risultati furono apprezzabili dal punto di vista politico, l’esperienza si è rivelata tuttavia anche molto difficile per molti studenti che, nonostante la loro determinazione, hanno subito conseguenze durature per via della loro partecipazione.