La Valle d’Aosta è un luogo dove la cooperazione transfrontaliera già esiste e funziona in maniera efficace sulle vette più alte, grazie agli interventi del Soccorso alpino valdostano. Questo è quanto affermato dall’assessore regionale agli Affari europei, Luciano Caveri, durante i lavori di apertura del convegno ‘Il trattato del Quirinale e la Cooperazione sanitaria transfrontaliera’, organizzato a Skyway nel quadro delle attività dei progetti ‘Prosatif-Go – Pro salute alpina transfrontaliera Italia Francia’ e ‘Alcotraité’.Caveri ha anche precisato che l’ospedale di Aosta è molto specializzato nei congelamenti e quindi molti pazienti francesi arrivano da là. La cooperazione del Soccorso alpino funziona anche con la Svizzera, e il trattato Quirinale chiarisce come sia necessario lavorare insieme sulla sanità. L’assessore ha sottolineato che i sistemi sanitari sono molto diversi tra di loro e quindi bisogna avere accordi che risolvano immediatamente i problemi economici, senza considerare la nazionalità o il colore dei pazienti.Per Caveri, è necessario essere visionari nella ricerca di equilibri nuovi che ci facciano lavorare insieme. È importante ricordare che la sanità non conosce confini e quindi bisogna essere in grado di superarli. Questo è possibile solo attraversando reti e imparando a utilizzare le nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, la telemedicina e la robotica.Il direttore generale dell’Usl della Valle d’Aosta, Massimo Uberti, ha spiegato che il mondo sanitario ha bisogno di reti per chi vive in territori come la Valle d’Aosta, geograficamente periferici rispetto al paese a cui appartengono ma cerniera dei paesi vicini. È essenziale fare rete per garantire un servizio efficace e accessibile.Per Uberti, i progetti transfrontalieri in campo sanitario devono essere molto efficaci ed avere quindi una grande attenzione al contesto generale della popolazione, sempre più anziana e con patologie croniche. È necessario lavorare insieme senza calare le soluzioni dall’alto ma considerando la complessità del territorio.Secondo il dg dell’azienda sanitaria, tuttavia, la vera sfida è imparare a utilizzare al meglio le nuove tecnologie per rivoluzionare il modo di lavorare. È necessario avere una visione futura e considerare l’efficacia delle soluzioni e non solo il loro costo economico.È importante ricordare che la sanità è un settore delicato e complesso, dove è necessaria una grande attenzione alla complessità del contesto in cui operiamo. È quindi fondamentale lavorare insieme per garantire un servizio efficace e accessibile a tutti, senza considerare la nazionalità o il colore dei pazienti.