Tragico incidente in Valle d’Aosta: indagini concluse per Stefano Rabaglio

La Procura della Repubblica di Aosta ha concluso le indagini preliminari in merito alla tragica scomparsa di Stefano Rabaglio, figura di spicco nella comunità di Issime, dove ricopriva la carica di assessore comunale, e deceduto a Gressoney-La-Trinité nel settembre precedente. L’evento, che ha profondamente scosso la Valle d’Aosta, ha portato alla luce complesse questioni relative alla sicurezza sul lavoro e alla responsabilità aziendale.Al centro dell’inchiesta figurano Giorgio Munari, amministratore delegato di Monterosa Ski, e Aurelio Consol, tecnico macchinista incaricato dell’avviamento dell’impianto. Le accuse mosse dalla Procura si concentrano su presunte lacune procedurali in materia di sicurezza, ritenute non sufficienti a prevenire l’incidente. L’impianto coinvolto è la funivia Stafal-Sant’Anna, un’infrastruttura cruciale per il turismo e l’economia locale, che solleva interrogativi sulla gestione e la manutenzione di complessi sistemi di trasporto a fune.Secondo la ricostruzione degli eventi, Stefano Rabaglio, dipendente di Monterosa Ski, era impegnato in attività di manutenzione ordinaria dei cavi della funivia quando, per cause ancora in fase di accertamento definitivo, è stato travolto dal carrello utilizzato per la manutenzione stessa, unitamente a un distanziatore dell’impianto. La dinamica precisa dell’incidente e le circostanze che hanno portato alla sua verificazione sono oggetto di approfondita analisi tecnica da parte dei periti nominati dalla Procura.L’indagine non si limita all’aspetto puramente formale delle procedure di sicurezza, ma mira a comprendere se siano state implementate misure di prevenzione adeguate alla complessità e al rischio intrinseco del lavoro svolto, considerando le specifiche condizioni ambientali e operative in cui si svolgeva l’attività. Si pone l’attenzione sulla valutazione dei rischi, sulla formazione del personale, sulla verifica periodica degli impianti e sull’adozione di protocolli di sicurezza efficaci.I due indagati sono assistiti dal team legale composto dagli avvocati Michele Peracino e Renzo Cocchi, che si accingeranno a fornire la propria versione dei fatti e a contestare le accuse, auspicando una revisione accurata degli elementi probatori. Il caso solleva, inoltre, una riflessione più ampia sulla responsabilità del datore di lavoro nella tutela della salute e della sicurezza dei propri dipendenti, e sulla necessità di garantire standard elevati in tutti i settori, in particolare in quelli ad alto rischio come il settore delle infrastrutture di trasporto. La conclusione delle indagini segna l’inizio di una nuova fase, che vedrà la celebrazione di un processo volto a fare luce sulla verità e ad accertare le eventuali responsabilità.

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