La Regione Valle d’Aosta ha recentemente formalizzato l’avvio del processo di riconoscimento dei “Distretti del Cibo”, un’iniziativa strategica volta a catalizzare lo sviluppo sostenibile del territorio attraverso la valorizzazione del patrimonio agroalimentare e la promozione di un modello di produzione integrato. La decisione, sancita dalle disposizioni applicative emanate dalla giunta regionale, recepisce le linee guida del decreto legislativo del 1991 (in precedenza ‘Orientamento e modernizzazione del settore agricolo’ del 2001), colmando un’anomalia legislativa che aveva precedentemente limitato l’accesso a opportunità di finanziamento a livello nazionale.Il concetto di Distretto del Cibo trascende la mera aggregazione di aziende agricole e alimentari. Si configura come un ecosistema socio-economico dinamico, frutto di una collaborazione sinergica tra attori diversi: produttori, consorzi di produttori, enti pubblici locali, camere di commercio, cooperative, organizzazioni di categoria, operatori turistici e istituzioni culturali. Questa rete di soggetti, radicati nel territorio, opera in modo coordinato per rafforzare l’identità locale, preservare la biodiversità agricola, tutelare la qualità dei prodotti e promuovere un’immagine distintiva del paesaggio rurale valdostano. L’accordo costitutivo del distretto, elemento fondamentale per il riconoscimento, deve garantire la massima inclusività, aprendo le porte all’adesione di tutti gli operatori attivi nell’area interessata. Questo documento definisce non solo le modalità di partecipazione – che prevedono ruoli e responsabilità differenziate – ma anche le finalità strategiche del distretto stesso, che mirano a sostenere la filiera agroalimentare, incentivare l’innovazione, accrescere la competitività e creare opportunità di sviluppo locale. Un distretto riconosciuto deve, inoltre, concentrarsi sulla promozione di uno o più prodotti agricoli e/o alimentari specifici, rappresentativi del territorio e con un significativo potenziale di mercato.L’assessore all’Agricoltura, Marco Carrel, sottolinea che questa iniziativa apre a nuove prospettive per le aziende valdostane, consentendo loro di accedere a bandi di finanziamento nazionali riservati ai Distretti del Cibo. Questi contributi possono essere impiegati per la promozione dei prodotti, la ricerca e sviluppo di nuove tecnologie e processi produttivi, la formazione del personale e la creazione di infrastrutture. L’assessore evidenzia come, grazie al confronto con altre regioni italiane, siano state individuate risorse a cui la Valle d’Aosta non aveva precedentemente accesso, aprendo così a nuove opportunità di crescita e sviluppo per il settore primario.La domanda di riconoscimento, da presentare esclusivamente in formato PEC all’indirizzo agricoltura@pec.regione.vda.it, è corredata da un fac-simile disponibile sul sito istituzionale della Regione, nella sezione dedicata all’Agricoltura, e ne disciplina i contenuti minimi richiesti. Questo sistema, volto a garantire la trasparenza e l’uniformità delle richieste, segna un passo importante per la valorizzazione del sistema agroalimentare valdostano e per la costruzione di un futuro sostenibile per le comunità rurali. L’iniziativa non si limita alla mera dimensione economica, ma promuove un modello di sviluppo integrato che valorizza il legame tra agricoltura, territorio, cultura e turismo, contribuendo a preservare l’identità e la qualità della vita in Valle d’Aosta.
Distretti del Cibo in Valle d’Aosta: avviato il processo di riconoscimento.
