“Vandalismo a Stonehenge: arrestati due attivisti ecologisti, dibattito sulla protezione dei siti storici”

La polizia britannica ha portato a termine l’arresto di due attivisti durante un blitz organizzato dal gruppo ecologista Just Stop Oil, i quali hanno spruzzato vernice arancione su alcuni monoliti di Stonehenge, il celebre sito preistorico situato nel sud dell’Inghilterra e protetto dall’Unesco.Prima dell’intervento delle forze dell’ordine, alcuni visitatori, tra cui una donna, hanno tentato di fermare i manifestanti. I due arrestati sono Niamh Lynch, studentessa ventunenne dell’università di Oxford, e Rajan Naidu, settantatreenne proveniente da Birmingham. Secondo i video diffusi dai media, diversi monoliti sono stati macchiati dalla sostanza spruzzata dagli ecologisti.Il primo ministro Rishi Sunak ha condannato l’azione definendola come un “atto vergognoso di vandalismo ai danni di uno dei monumenti più antichi e significativi del Regno Unito e del mondo”.L’episodio ha suscitato reazioni contrastanti all’interno della società britannica, con alcuni che sostengono la causa ambientalista degli attivisti e altri che condannano fermamente il loro comportamento. La discussione sulle modalità per preservare e proteggere siti storici di importanza mondiale come Stonehenge si è intensificata, mettendo in evidenza la complessità dei dilemmi legati alla conservazione del patrimonio culturale in un contesto sempre più sensibile alle questioni ambientali.Mentre le autorità cercano di far luce sull’accaduto e stabilire eventuali responsabilità legali per gli attivisti coinvolti nell’azione, rimane aperto il dibattito su come bilanciare la tutela dell’ambiente con la salvaguardia dei beni culturali e storici che costituiscono una parte fondamentale della nostra identità collettiva.