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martedì, 6 Maggio 2025
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Eccesso di potere della Questura nella Valle d’Aosta: licenza di porto d’armi restituita a dipendente comunale

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La sentenza del Tar della Valle d’Aosta ha messo a nudo un grave eccesso di potere da parte della Questura, che aveva revocato il porto d’armi per uso caccia ad un dipendente comunale valdostano dopo una querela presentata dal suo dirigente. Il giudice amministrativo ha stabilito che tale decisione era priva di fondamento e ha ordinato la restituzione della licenza.Il caso in questione è nato da un episodio del 29 febbraio 2024, quando un colloquio tra il dipendente comunale e il suo dirigente si era trasformato in una discussione animata. Il segretario comunale aveva sollevato alcune critiche che avevano indotto il ricorrente a sospendere la pratica in discussione, scatenando un acceso dibattito nell’ufficio del dirigente stesso. I carabinieri erano stati subito informati e avevano ritirato l’arma e le munizioni dell’uomo in via cautelativa.La Questura, successivamente, aveva revocato la licenza di porto d’armi per uso caccia, basando la decisione su un singolo episodio che, sebbene non privo di significatività, secondo i giudici amministrativi, non era sufficiente a compromettere l’affidabilità del ricorrente. La sentenza del Tar ha precisato che il provvedimento della Questura si fondava su un’interpretazione unilaterale degli eventi e ignorava completamente il contesto in cui era avvenuto il diverbio.I giudici amministrativi hanno evidenziato come il provvedimento revocatorio mancasse di qualsiasi approfondimento sulla personalità del ricorrente, andando al di là dell’episodio che aveva scatenato la procedura. A differenza di quanto stabilito dai giudici amministrativi, in sentenza si limitava a riferirsi all'”animosità” dimostrata dal dipendente “nel contesto lavorativo”. Il Tar ha concluso che tale omissione rendeva il provvedimento insufficiente per motivare la revoca della licenza di porto d’armi.La decisione del Tribunale Amministrativo Regionale della Valle d’Aosta rappresenta un importante passo avanti verso la tutela dei diritti individuali, facendo emergere l’importanza dell’uguaglianza e della giustizia.

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