07 maggio 2025 – 10:51
La Corte d’Assise di Aosta ha emesso un significativo verdetto in merito alla richiesta di perizia psichiatrica per Sohaib Teima, il ventiduenne di Fermo accusato dell’omicidio della sua compagna Auriane Nathalie Laisne. La corte, presieduta da Giuseppe Colazingari e assistita dal giudice a latere Marco Tornatore, ha respinto la richiesta avanzata dalla difesa, sostenendo che non emergono evidenze sufficienti per eseguire un accertamento sullo stato di capacità di intendere e di volere dell’imputato.La decisione è stata presa in seguito alla presentazione della richiesta di perizia psichiatrica durante la prima udienza del processo, dove l’avvocato Luca Tommaso Calabrò ha sostenuto che fosse necessario accertare la capacità di intendere e di volere al momento del fatto. Tuttavia, il pubblico ministero Manlio D’Ambrosi si era opposto alla richiesta, sottolineando che l’autorità giudiziaria francese aveva già stabilito che Teima non fosse incapace di intendere e di volere.Inoltre, la corte ha deciso di eseguire due perizie separate: una per trascrivere le intercettazioni telefoniche, tra cui alcune in arabo, e un’altra per estrarre i dati dai due iPhone di Teima. L’imputato ha dato il suo consenso allo sblocco facciale degli smartphone.La famiglia della vittima è stata presente in aula e rappresentata da diversi avvocati tra cui Jacques Fosson e Giulia Scalise, che hanno assistito anche il fratello di Auriane Laisne. Il processo prosegue con la corte che deve valutare gli elementi di prova per decidere sulla colpevolezza dell’imputato.La sentenza della Corte d’Assise rappresenta un punto fondamentale nel processo contro Sohaib Teima, e l’esito finale potrebbe avere significative ripercussioni sulla sua vita e su quella dei suoi cari.
