06 maggio 2025 – 18:08
La Valle d’Aosta è un laboratorio di innovazione per la montagna europea: il lavoro che stiamo conducendo in questa regione con i partner regionali e comunitari su tematiche strategiche come lo sviluppo delle aree interne, il contrasto allo spopolamento e l’adattamento ai cambiamenti climatici, costituisce un modello di riferimento per le altre regioni europee. Siamo infatti convinti che la politica della montagna non debba essere relegata a una questione secondaria delle scelte europee, ma debba invece essere considerata un aspetto fondamentale delle strategie di sviluppo sostenibile dell’intera Unione Europea. Il nostro obiettivo è quello di garantire che le decisioni prese a Bruxelles prendano in considerazione anche le istanze delle regioni montane, non solo quelle delle grandi città o delle grandi regioni industriali.In questo contesto, stiamo collaborando con l’assessore Luciano Caveri per promuovere una discussione aperta sul futuro delle politiche europee per la montagna. L’obiettivo è quello di evitare tagli di risorse e di centralizzare la governance in modo che possa rispondere efficacemente alle esigenze delle nostre comunità.Questa è un’intuizione condivisa anche dalla presidente del Comitato europeo delle regioni, Kata Tüttő, che ha visitato la Valle d’Aosta per presentare i primi risultati della sua missione e affrontare i grandi temi di coesione sociale, diversità linguistica e culturale, collaborazione transfrontaliera e sostenibilità.Questa Valle d’Aosta è un luogo in cui le politiche europee possono essere realmente vissute e sentite. È qui che la regione è impegnata ogni giorno a dare sostanza ai valori fondamentali della coesione sociale, della diversità linguistica e culturale, della collaborazione transfrontaliera, della sostenibilità ambientale e della riduzione delle disparità territoriali.È per questo motivo che la Valle d’Aosta si è impegnata in iniziative concretamente innovative come l’adozione di un piano di sviluppo regionale basato sulla sostenibilità e sullo sviluppo locale, nonché la messa a punto di piani operativi per affrontare le criticità legate allo spopolamento e alle trasformazioni climatiche.Riteniamo che queste esperienze rappresentino un modello virtuoso per il resto dell’Europa. Dobbiamo infatti ricordare che è fondamentale che l’Unione Europea sia in grado di garantire coesione sociale, promuovere la diversità linguistica e culturale, favorire la collaborazione transfrontaliera e tutelare gli interessi delle regioni montane. Solo così potremo garantire che il progetto europeo venga realizzato con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita dei cittadini dell’Unione Europea.