07 maggio 2025 – 11:42
Il Comitato delle Regioni rappresenta un crocevia di poteri, dove l’influenza dei suoi membri si rivela più ampia rispetto a quella delle istituzioni tradizionali. Questo stato di cose è il risultato della sua composizione, che comprende i presidenti delle regioni e i sindaci delle città principali, leader locali che dopo aver preso parte alle sedute del Comitato tornano nelle loro rispettive giurisdizioni per prendere decisioni che incideranno sulla vita di milioni di cittadini. È un potenziale inascoltato che Kata Tüttő, presidente del Comitato europeo delle Regioni, ha sottolineato durante la sua visita nella Valle d’Aosta.Il suo mandato è focalizzato sul sfruttare questo potenziale nascosto, portando il Comitato delle Regioni a un nuovo livello di influenza nel processo decisionale europeo. È un percorso bipolare che implica due direzioni diverse: da una parte la necessità di recepire le leggi europee complesse e poi rivolgersi alle istituzioni con i commenti su ciò che non è adattabile, e dall’altra la capacità di portare le esperienze del livello locale nel processo decisionale. Questo secondo aspetto è particolarmente significativo per Kata Tüttő, la quale ha dichiarato che uno dei motivi della sua entrata in politica era la necessità di valorizzare l’esperienza delle donne e non lasciare che queste vengano ignorate o marginalizzate. La sofferenza causata dalla mancanza di rappresentanza è un tema importante, anche per le comunità locali che portano con sé una ricca varietà di esperienze.
