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sabato 15 Novembre 2025

Cordoglio in Italia per gli alpinisti scomparsi in Nepal

La comunità di Cassola, e l’Italia intera, si è stretta attorno alla famiglia Farronato, mentre le ceneri di Stefano, l’appassionato escursionista vicentino, venivano disperse secondo i riti ancestrali del Nepal.
La cerimonia, solenne e carica di significato spirituale, ha segnato il doloroso epilogo di una vicenda che ha portato via, improvvisamente e in modo tragico, anche Alessandro Caputo, suo compagno di viaggio.

La bufera di neve, fenomeno meteorologico inaspettatamente violento in quelle regioni, si è abbattuta sulle vette himalayane, spegnendo la vita di due uomini legati dalla passione per l’alpinismo e dalla ricerca di esperienze autentiche in terre remote.
La notizia della scomparsa, giunta con la forza di un terremoto, ha generato un’ondata di commozione e sgomento.
Stefano Farronato, noto per la sua generosità e il suo spirito avventuroso, lascia un vuoto incolmabile tra i suoi cari e gli amici.

Alessandro Caputo, milanese, condivideva con Stefano la sete di scoperta e l’amore per le sfide che l’ambiente montano presenta.
La loro scomparsa rappresenta una perdita significativa per la comunità alpinistica, che ricorda con ammirazione il coraggio e la preparazione di entrambi.
Il Comune di Cassola, in stretto contatto con la famiglia, ha chiesto alla stampa il rispetto della privacy in questo momento di profondo dolore.
Le pratiche burocratiche per il rientro della salma di Alessandro Caputo dal Nepal sono ancora in corso, e la data del funerale comune a entrambi gli uomini non è stata ancora definita.

Si attendono i documenti necessari per poter organizzare una cerimonia che onori la loro memoria e permetta alla comunità di esprimere il proprio cordoglio.
La tragedia pone l’attenzione sulla crescente imprevedibilità dei fenomeni meteorologici in alta quota, a causa dei cambiamenti climatici in atto.

L’ascesa delle temperature globali sta alterando i modelli climatici, rendendo le condizioni ambientali sempre più rischiose per chi intraprende spedizioni in montagna.
L’episodio drammatico di Stefano e Alessandro dovrebbe fungere da monito, spingendo a una maggiore consapevolezza dei pericoli e a una più accurata preparazione per affrontare le sfide dell’alta quota.

La memoria di questi due uomini, appassionati di montagna, sopravviva nell’eco dei loro gesti e nella speranza che la loro perdita possa contribuire a promuovere una maggiore sicurezza e responsabilità nell’esplorazione di ambienti così maestosi e allo stesso tempo implacabili.

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