Un evento drammatico ha scosso la quiete di Piazzale Roma a Venezia, dove il crollo inaspettato di un maestoso leccio secolare ha causato ferite a dodici turisti. La scena, immediatamente conseguente al collasso, ha lasciato un segno profondo nella comunità locale e ha acceso un dibattito urgente sulle responsabilità e la gestione del patrimonio arboreo urbano.Attualmente, quattro delle vittime rimangono sotto cure mediche, mentre otto hanno potuto ricevere le dimissioni dagli ospedali. Tra queste ultime, figura la figlia maggiore, di età compresa tra i due e i sei anni, appartenente alla famiglia della donna che ha subito le lesioni più gravi. La più piccola delle due, invece, necessita ancora di monitoraggio costante in ambiente ospedaliero.La condizione più delicata resta quella della madre, una donna di 38 anni, colpita direttamente dall’impatto del leccio, stimato in quindici metri di altezza. L’intervento chirurgico d’urgenza, eseguito in serata all’ospedale all’Angelo, mirava a stabilizzare il grave trauma addominale. Al momento, la prognosi rimane riservata, a testimonianza della gravità del trauma subito e delle potenziali complicazioni che potrebbero insorgere.L’incidente non è un evento isolato, ma piuttosto un campanello d’allarme che solleva interrogativi cruciali sulla sicurezza e la manutenzione degli alberi urbani, veri e propri elementi vitali nel tessuto cittadino. Le indagini in corso, condotte dalle autorità competenti, mirano a ricostruire l’esatta dinamica del crollo, analizzando lo stato di salute dell’albero prima dell’evento. Testimonianze di commercianti locali suggeriscono una crescente preoccupazione per la stabilità del leccio, supportata da immagini datate che lo ritraggono visibilmente inclinato verso le fondamenta, indicando potenziali fragilità strutturali.Questo tragico episodio riapre un dibattito sulla necessità di investimenti mirati alla valutazione preventiva dello stato di salute degli alberi urbani, attraverso ispezioni periodiche e tecniche di monitoraggio avanzate. La gestione del patrimonio arboreo non può essere relegata a un’attività marginale, ma deve essere integrata in una strategia di sicurezza urbana che tenga conto dei rischi ambientali e della tutela della vita umana. L’evento sottolinea la complessità di bilanciare la conservazione del patrimonio naturale con le esigenze di sicurezza della collettività, richiamando l’attenzione su un tema cruciale per la vivibilità e la resilienza delle città.
Crollo a Venezia: Leccio secolare ferisce 12 turisti, donna grave.
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