Una furiosa ondata di precipitazioni, concentrata in poche ore, ha agito da detonatore per una preesistente instabilità montana, riattivando una frana che da tempo minaccia il Cadore. La colata detritica, originata dal versante del monte Antelao, incombe sulla frazione Cancia, nel comune di Borca di Cadore, e si estende lungo la Statale Alemagna, arteria storica e sportiva che funge da collegamento cruciale verso Cortina d’Ampezzo, sede delle Olimpiadi invernali.L’evento non è un fatto isolato, bensì l’epilogo di un processo erosivo pluriennale. Il monte Antelao, una delle vette più imponenti delle Dolomiti, presenta una geologia complessa, caratterizzata da formazioni rocciose alterate e stratificazioni inclinate che ne favoriscono l’instabilità. L’azione erosiva del tempo, aggravata dalle intense precipitazioni sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici, ha progressivamente indebolito il versante, creando una sorta di “serbatoio” di materiale instabile.La recente pioggia, di intensità eccezionale, ha superato la soglia di resistenza del suolo, innescando lo smottamento. L’acqua, infiltrandosi nelle fratture e nelle fessure della roccia, ha ridotto l’attrito tra i massi, consentendo loro di scivolare lungo il pendio. La velocità della frana è stata amplificata dalla presenza di sedimenti fini – argilla, limo e sabbia – che hanno agito da lubrificante.Le conseguenze di questo fenomeno sono molteplici e complesse. Oltre ai danni diretti alle infrastrutture – la Statale Alemagna rischia di essere interrotta, isolando la comunità di Borca di Cadore – la frana rappresenta una seria minaccia per la sicurezza delle persone che vivono e transitano nella zona. La continua instabilità del versante implica la possibilità di ulteriori smottamenti, rendendo necessario un monitoraggio costante e l’adozione di misure preventive.La vicenda solleva interrogativi importanti sulla gestione del territorio montano e sulla necessità di adottare strategie di mitigazione del rischio idrogeologico. Non è sufficiente intervenire solo a seguito di eventi catastrofici; è fondamentale implementare politiche di prevenzione basate su una conoscenza approfondita delle dinamiche ambientali e sulla consapevolezza degli impatti dei cambiamenti climatici. Questo richiede investimenti in sistemi di monitoraggio avanzati, opere di consolidamento del territorio e piani di gestione del rischio che coinvolgano attivamente le comunità locali.La Statale Alemagna, percorsa da generazioni di viaggiatori e sportivi, diventa così simbolo di una sfida cruciale: quella di conciliare lo sviluppo turistico con la salvaguardia del fragile ecosistema montano e con la protezione della vita umana. Il futuro del Cadore, e di tanti altri territori montani, dipende dalla capacità di rispondere a questa sfida con responsabilità e lungimiranza.
Frana nel Cadore: Antelao a rischio, Alemagna minacciata
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