Nel cuore del Trevigiano, un’operazione dei Carabinieri ha portato all’arresto di tre individui, di età compresa tra i 23 e i 34 anni, colti in flagrante mentre saccheggiavano una struttura di notevole valore storico-architettonico a Pieve del Grappa.
La quantità di beni sottratti è considerevole: circa 400 chilogrammi di rubinetteria in ottone, materiale di pregio destinato alla successiva rivendita illegale.
La struttura in questione, un ex convento di Pieve del Grappa, non è di proprietà privata, bensì appartiene all’Istituto delle Suore Francescane Elisabettine di Padova, un ordine religioso con radici profonde nel territorio e custode di un patrimonio culturale e spirituale significativo.
Il furto, dunque, non rappresenta solo una perdita materiale, ma anche un’offesa alla comunità religiosa e alla sua storia.
L’azione dei Carabinieri è scaturita da un’attività di controllo del territorio volta a contrastare il fenomeno dei furti e del traffico illecito di beni, un problema che affligge sempre più spesso realtà come quella trevigiana, dove la presenza di edifici storici e di aree isolate le rende vulnerabili a tali predazioni.
L’importanza di tali controlli è legata alla necessità di salvaguardare il patrimonio artistico, storico e religioso, un bene comune da proteggere con rigore.
I tre responsabili, tutti gravati da precedenti penali, sono attualmente trattenuti nelle camere di sicurezza delle stazioni dell’Arma in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto.
L’udienza rappresenterà un momento cruciale per definire la loro posizione giuridica e stabilire le accuse che dovranno affrontare.
Questo episodio solleva interrogativi più ampi sulla sicurezza delle strutture religiose e storiche, sulla necessità di rafforzare i sistemi di prevenzione e di vigilanza, e sulla lotta al riciclo illegale di metalli preziosi.
La rubinetteria in ottone, infatti, ha un valore economico significativo, incentivando il furto e il traffico illecito.
L’operazione dei Carabinieri, oltre a perseguire i responsabili, mette in luce la necessità di un approccio integrato che coinvolga forze dell’ordine, istituzioni religiose e comunità locali per contrastare efficacemente tali fenomeni e preservare la ricchezza culturale e materiale del territorio.







