Maggio 2025 si è rivelato un’anomalia climatica significativa per il Veneto, un’eccezione che sfida le tendenze osservate negli ultimi anni e stimola una riflessione più ampia sui modelli meteorologici in evoluzione. Gli archivi dell’Arpav testimoniano un mese caratterizzato da un eccesso pluviometrico, classificandosi al decimo posto tra i più piovosi dal 1992, e sorprendentemente più fresco rispetto alle temperature straordinariamente elevate che hanno segnato le primavere venete recenti.L’eccesso di precipitazioni, pari al +34% rispetto alla media storica, è stato accompagnato da ondate di aria fredda provenienti dal settore settentrionale, creando un contesto perturbato e inatteso. Questo aumento delle piogge si è intrecciato con un andamento termico apparentemente contraddittorio: le temperature medie si sono mantenute vicine ai valori del trentennio 1991-2020, sebbene questa media sia pesantemente influenzata dal ricordo di un ventennio pre-riscaldamento globale.L’analisi dettagliata rivela una sottile ma significativa differenza: mentre le temperature minime hanno oscillato in prossimità della norma, con un leggero aumento di 0,2 gradi, le massime hanno mostrato una deviazione negativa di -0,5 gradi in media a livello regionale. Questa inversione di tendenza, unita all’abbondanza di pioggia, ha contribuito a generare una sensazione diffusa di frescura, amplificata dalla consapevolezza che un mese simile è diventato un evento raro nel contesto del riscaldamento globale.Gli esperti dell’Arpav sottolineano che l’andamento termico complessivo del 2025, finora, si mantiene in linea con quello degli anni precedenti e con la media del decennio in corso. Un’analisi grafica dei dati non evidenzia un trend termico inequivocabile, pur suggerendo una leggera flessione negli ultimi anni rispetto al ventennio precedente, un’indicazione che richiede un monitoraggio continuo.Nonostante maggio possa portare con sé residui nevosi in alta quota, l’abbondanza di neve fresca (circa 100 centimetri oltre i 2600 metri) e i frequenti episodi di pioggia sulla neve hanno innescato un processo di scioglimento accelerato del manto nevoso. Questo fenomeno ha portato a una significativa riduzione della copertura nevosa, con la scomparsa completa della neve a quote inferiori ai 2300 metri, impattando potenzialmente sulle attività sciistiche e sulla disponibilità di risorse idriche.L’anomalia di Maggio 2025 solleva interrogativi importanti sulla prevedibilità dei modelli climatici e sulla necessità di una maggiore attenzione ai segnali di cambiamento che si manifestano anche attraverso variazioni apparentemente minori nelle condizioni meteorologiche stagionali. La combinazione di precipitazioni abbondanti, temperature più basse del previsto e il rapido scioglimento delle nevi rappresenta un campanello d’allarme che richiede un’analisi approfondita e un impegno continuo per comprendere e mitigare gli impatti del cambiamento climatico.
Maggio 2025: Anomalia Climatica in Veneto, Piogge e Frescura Inattese
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