A partire dal 20 ottobre, con l’implementazione del nuovo Piano Regionale per la Tutela e il Risanamento dell’Atmosfera, il Veneto si confronta con un’ulteriore limitazione alla circolazione dei veicoli diesel di classe Euro 5. Questa restrizione, che si applica dalle 8:00 alle 18:00 dal lunedì al venerdì e durante i periodi di allerta arancio o rossa, dal 1° ottobre al 30 aprile, non è una decisione autonoma della Regione, bensì una direttiva nazionale imposta alle sole regioni del Bacino Padano – Veneto, Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna – nell’ambito di una strategia più ampia volta a mitigare l’inquinamento atmosferico.L’azione di contrasto all’inquinamento, perseguita con determinazione dalla Regione da oltre un quindicennio, ha portato a risultati tangibili nel miglioramento della qualità dell’aria. Tuttavia, l’introduzione di questa nuova restrizione, che colpisce veicoli immatricolati tra il 2009 e il 2015, genera inevitabilmente disagi per i cittadini. La Regione, consapevole di queste difficoltà, ha introdotto misure di deroga innovative, come il “Sistema Move-In”, che consentono un utilizzo limitato di questi veicoli, calibrato in termini di chilometraggio e frequenza.Parallelamente a queste misure, la Regione ha costantemente incentivato la sostituzione dei veicoli più obsoleti, con contributi significativi, e prevede l’apertura di un nuovo bando in autunno per rafforzare questo processo di rinnovo del parco circolante. Questo approccio, che combina restrizioni temporanee con incentivi strutturali, riflette la volontà di bilanciare l’imperativo ambientale con le esigenze della mobilità cittadina.La Regione Veneto ha avviato un dialogo costruttivo con il Governo centrale, evidenziando la potenziale impattabilità della normativa statale e il relativo disagio per i cittadini. L’obiettivo è valutare se i benefici ambientali derivanti da questa restrizione siano proporzionati rispetto ai disagi causati e se possano essere raggiunti attraverso interventi alternativi. La Regione ha infatti predisposto un piano strategico pluriennale, con investimenti superiori a 100 milioni di euro, che prevede l’implementazione di misure innovative per la riduzione delle emissioni.Le interlocuzioni in corso con i Ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture suggeriscono una possibile revisione della normativa statale, che potrebbe aprire la strada a soluzioni più mirate ed efficaci, evitando restrizioni indiscriminate e favorendo un approccio più integrato nella gestione della qualità dell’aria. Questa revisione mira a ottimizzare le risorse disponibili e a garantire che le politiche ambientali siano coerenti con le esigenze di mobilità e sviluppo economico del territorio.
Nuove restrizioni diesel in Veneto: disagi e incentivi per l’aria.
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