L’uscita dal carcere di Montorio, in provincia di Verona, è stata segnata da una dichiarazione lapidaria, la sola concessa dall’avvocato Roberto Canevaro in rappresentanza di Douglas Reis Pedroso, il 41enne brasiliano accusato dell’omicidio della sua ex compagna, Jessica Stappazzollo Custodio de Lima, 33 anni.
La frase, “Lo stato d’animo del mio assistito è turbato”, incapsula una situazione emotiva complessa, forse tentando di anticipare o mitigare le implicazioni psicologiche derivanti dalla drammaticità del procedimento giudiziario in atto.
L’udienza di convalida dell’arresto, durata quasi tre ore, ha rappresentato un primo atto formale di un processo destinato a generare un profondo turbamento nell’opinione pubblica e a sollevare interrogativi urgenti sulla dinamica di una tragedia che ha sconvolto la comunità veronese.
Il silenzio mantenuto dagli avvocati, dopo la breve affermazione, suggerisce una strategia difensiva prudente, forse volta a preservare la privacy del cliente e a evitare speculazioni preconcette.
La vicenda, intricata e dolorosa, si è sviluppata rapidamente.
Prima dell’arresto, Douglas Reis Pedroso aveva allertato i Carabinieri, manifestando segnali di grave disagio emotivo, che hanno innescato una sequenza di eventi culminati nel ritrovamento del corpo di Jessica Stappazzollo a Castelnuovo del Garda.
L’irruzione, condotta congiuntamente dai militari e dai Vigili del Fuoco, ha rivelato una scena raccapricciante: il corpo della donna, insanguinato, vittima di un’efferata aggressione con arma da taglio.
La complessità del caso è aggravata da precedenti penali che gravano sul brasiliano, segnati da episodi di violenza domestica e problematiche legate all’uso di sostanze stupefacenti.
Questi elementi, se confermati dall’inchiesta, potrebbero contribuire a delineare un quadro più completo del percorso personale di Reis Pedroso e a comprendere le possibili motivazioni alla base del gesto estremo.
Parallelamente, si prepara l’autopsia sulla salma di Jessica Stappazzollo, un esame cruciale per accertare con precisione le cause del decesso, ricostruire la dinamica del delitto e raccogliere elementi utili per l’indagine.
Il rapporto medico-legale sarà determinante per l’attività di accusa e per la ricostruzione della verità processuale.
Al di là degli aspetti procedurali e investigativi, la vicenda solleva interrogativi profondi sulle dinamiche relazionali, sulla violenza di genere e sulla necessità di rafforzare i sistemi di protezione per le donne vittime di abusi.
La tragica morte di Jessica Stappazzollo Custodio de Lima rappresenta una ferita aperta nella comunità e un monito per non abbassare mai la guardia contro la piaga della violenza domestica.






