Un dialogo costruttivo e lungimirante si è recentemente svolto tra Sua Eccellenza il Patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, e il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, incentrato sulla complessa realtà del sistema penitenziario veneziano.
L’incontro, più che una semplice verifica dello stato dei luoghi, ha rappresentato un’opportunità per esplorare soluzioni innovative e strutturali, delineando un approccio integrato che coinvolge istituzioni religiose, amministrazione pubblica e comunità locale.
Il confronto ha evidenziato una fotografia del sistema carcerario veneziano caratterizzata da criticità consolidate, tra cui la carenza di personale, un problema che incide direttamente sulla qualità dell’assistenza ai detenuti e sulla sicurezza degli operatori.
Al di là delle necessità immediate, la discussione si è focalizzata sulla necessità di ripensare le modalità di detenzione, promuovendo percorsi di reinserimento sociale efficaci e sostenibili, capaci di offrire ai detenuti una reale possibilità di redenzione e di ricostruzione personale.
La Chiesa veneziana, da tempo impegnata in questo delicato campo, ha ribadito il suo ruolo di supporto e accompagnamento ai detenuti, offrendo un ascolto attento, un sostegno spirituale e opportunità di formazione professionale.
L’episodio della presenza del Padiglione della Santa Sede alla Biennale, e la significativa visita di Papa Francesco, hanno rappresentato momenti di forte impatto emotivo e simbolico, rafforzando il messaggio di speranza e di umanizzazione del contesto carcerario.
L’impegno concreto si traduce in progetti specifici, come la recente predisposizione di otto mini-alloggi presso Casa San Giuseppe, con l’obiettivo di ampliarli a ulteriori ventiquattro posti letto, offrendo un percorso graduale di transizione verso la libertà.
Un esempio emblematico di sinergia tra istituzioni è l’accordo siglato tra la Procuratoria di San Marco e il carcere maschile S.
Maria Maggiore.
Questa collaborazione prevede l’offerta di opportunità lavorative all’interno della Basilica, visite guidate per il personale carcerario e detenuti autorizzati, e incontri formativi a cura di collaboratori della Procuratoria, con proiezioni di filmati e approfondimenti sull’arte.
L’iniziativa mira a favorire la riscoperta del senso civico e la valorizzazione del patrimonio culturale come strumenti di riabilitazione.
Il Ministro Nordio ha assicurato il Patriarca Moraglia dell’immediato rafforzamento delle risorse umane, con l’invio di dieci nuovi agenti e l’imminente nomina di un nuovo direttore per l’istituto femminile.
Questa risposta concreta all’emergenza, unita alla volontà di proseguire il dialogo e la collaborazione già avviata, testimonia un impegno condiviso verso un modello penitenziario più umano, dignitoso e orientato alla riabilitazione.
L’obiettivo ultimo è quello di trasformare il contesto carcerario in un luogo di speranza, di crescita personale e di reale possibilità di reinserimento nella società, per tutti coloro che vi operano e vi risiedono.